Politica
Stefania Proietti in conferenza stampa sulla stangata fiscale mostra le aliquote
Sulla manovra fiscale è guerra di carte. Fino a quanto il Mef darà numeri certi. Il bilancio d’esercizio della sanità umbra, “valutato al terzo trimestre e proiettato linearmente al 31 dicembre, si stima attestarsi a circa -40 milioni”, rispetto al quale non “sono ipotizzabili immissioni di nuove risorse”. E’ tutto scritto in una nuova lettera, inedita, risalente allo scorso novembre e firmata ai vertici tecnici della sanità regionale. Un testo che “fa scopa” con la pagina 5 del report (ufficioso) Kpmg in cui si stima “una perdita di -34,262 milioni che richiederà idonee coperture da bilancio regionale”.
Se da una parte sembra che lo sbilancio si ridimensioni in modo corposo rispetto a quanto denunciato dalla giunta Proietti, ossia i -90 milioni a cui si aggiungono nel 2025 i 5 di tagli governativi (16 nel 2026 e altri 16 nel 2027), dall’altra la missiva della tecnostruttura più avanti mette in guardia rispetto “al problema sollevato dal Mef delle movimentazioni del fondo di dotazione delle due aziende territoriali quale parte indisponibile del patrimonio netto posto a garanzia della struttura patrimoniale dell’ente. Tale operazione implicherà un importante impatto negativo sui bilanci sanitari delle aziende per il 2024”. Ergo, “in assenza di una manovra di efficientamento strutturale, risultano molto limitari i margini disponibili per adeguare la spesa ai fabbisogni sanitari, legati alla crescita dei prezzi, al rinnovo dei contratti del personale e infine a garantire l’equilibrio economico finanziario del ssr”. Per questo al tavolo adempimenti il Mef “ha ribadito la necessità di un intervento della Regione per il recupero dell’efficienza e dell’appropriatezza nell’erogazione dei Lea garantendo al contempo l’equilibrio della gestione economicofinanziaria”, è scritto ancora nella lettera degli uffici regionali. Tradotto; serviva intervenire, ma la quota di scoperto è meno della metà dei 90 milioni, al lordo del citato fondo di dotazione. Il centrodestra a Palazzo Cesaroni intanto continua l’occupazione per tutto il week end e prepara l’esposto alla Corte dei conti per l’affidamento della due diligence a Kpmg per 160 mila euro, sul presupposto che ci sono altri organi, non privati, preposti alla valutazione dei bilanci. Ribadita anche la presunta anomalia della delibera di indirizzo di febbraio a cui è seguita la determina di affidamento con individuazione della società solo il 25 febbraio, quando già i numeri erano stati resi noti. Trapelata ma non confermata anche la voce di una possibile rescissione del contratto con l’advisor. In attesa del documento ufficiale. Intanto sia da destra che da sinistra vengono evidenziati problemi nella comunicazione delle aliquote della stangata da 323 milioni.
Le percentuali indicate per ogni fascia di reddito non sono le nuove aliquote ma gli incrementi sull'aliquota base di 1,23%. Michele Guaitini, segretario dei Radicali di Perugia, così come Matteo Giambartolomei (FdI), fanno l'ennesima operazione veritàaumenti non sono quelli citati ma saranno più alti. Lo scaglione 15-28 mila passa dall'1,62% al 3,18%, lo scaglione 28-50 mila passa dall'1,67% al 3,28% e sopra i 50 mila passa dall'1,83% al 3,33%. Non dicono che gli aumenti scritti nella nota stampa non tengono conto dell'aliquota base dell'1,23% che va quindi sommata, perché siccome è una quota che resta nelle casse statali e non viene trasferita alle regioni, per loro è come se non ci fosse. Ma per i cittadini sì", scrive Guaitini.
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