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Voto on line contro l'astensionismo, l'idea parte dall'Umbria dopo il flop affluenza alle regionali 2024

I partiti sono favorevoli "a patto che ci siano le opportune garanzie tecniche"

Alessandro Antonini

23 Novembre 2024, 01:05

Voto on line contro l'astensionismo, l'idea parte dall'Umbria dopo il flop affluenza alla regionali 2024

Solo il 52,30% degli elettori umbri si è recato ai seggi (foto Belfiore)

Voto on line per combattere quell’astensionismo che, soprattutto tra i giovani, ha caratterizzato quest’ultima tornata elettorale. Una strada che in Umbria trova terreno fertile soprattutto in alcuni partiti. Tra questi ci sono i radicali. “Noi - spiega Michele Guaitini, segretario dei Radicali Perugia - siamo stati i primi a svolgere il congresso on line, in cui fu eletto segretario Luca Coscioni. Su questo tema vediamo di buon occhio il voto on line, con le opportune garanzie tecniche e a patto che non diventi una sorta di televoto in cui non incidono i programmi e le campagne elettorali. Non si tratta solo di avvicinare i giovani: c’è l’enorme problema dei fuori sede. Poi anziani, persone con difficoltà motorie, etc. Un esempio da seguire può essere la piattaforma referendaria. Nella pagina in cui si vota si trovano anche tutte le informazioni, a partire dai programmi. Le do una notizia: noi appena possibile chiederemo che la piattaforma pubblica per la raccolta firme per referendum e leggi di iniziativa popolare venga allargata a Comuni e Regione”.

A favore, ideologicamente, anche i 5 stelle. “Come posso - afferma il portavoce regionale Thomas De Luca - essere contrario? Una delle tematiche prioritarie è permettere il voto ai fuori sede. Diciamo sì al voto on line, certo con le dovute cautele che assicurino la segretezza e la genuinità del voto”. A favore, seppure con qualche distinguo, anche Andrea Sisti, sindaco di Spoleto e fondatore dei Civici umbri. “Sono d’accordo, ma penso che non sia lo strumento determinante ma la società del benessere e del malessere che contempla il non voto come opzione elettorale”. Per Fiammetta Modena, responsabile enti locali di Forza Italia, “è una ipotesi, ma non credo funzioni se non viene adattato alla realtà italiana. Cioè va sperimentato per un periodo prima di adottarlo”.


Quini da una parte ci sono tutti i pro, ossia l’aumento della partecipazione al voto, la possibilità di raggiungere tutti, anche i fuori sede e chi ha problemi a recarsi alle urne. C’è chi sostiene che si ridurrebbero anche i costi della complessa macchina elettorale. A questi fattori si contrappone lo scetticismo di chi crede che possa essere messa a rischio la segretezza e la certezza del voto. Questioni tecniche su cui, prima o poi, l’innovazione degli strumenti darà risposte.

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