PERUGIA
La Grande Fiera di Pasqua torna a Perugia, nell’acropoli, da venerdì 19 (inaugurazione ore 12) a lunedì 21 aprile. Ma i commercianti dell’acropoli non sono d’accordo.
Organizzata dall’associazione FareFacendo, con il patrocinio del Comune di Perugia, La Grande Fiera di Pasqua quest’anno sarà concentrata in Piazza Italia e Piazza Matteotti e con una presenza anche in Corso Vannucci. “Abbiamo distinto due aree – ha spiegato Marco Brilli, presidente di FareFacendo – per una lettura organica e organizzata della manifestazione. In Piazza Italia e per un piccolo pezzo di Corso Vannucci ci sarà l’artigianato, quindi una serie di piccoli produttori che trovano difficoltà ad andare nelle grandi fiere più costose. Altro spazio è Piazza Matteotti dedicata all’artigianato enogastronomico”. Tra Piazza Italia e Corso Vannucci spazio anche agli espositori del verde con piante e fiori.
L’evento fieristico al Consorzio Perugia in centro non piace. “La città di Perugia esce da una settimana straordinaria, segnata dal successo del Festival internazionale del giornalismo. Un evento che ha portato nel cuore della città un turismo colto, internazionale, fatto di scambi, incontri e riflessioni. Ed è proprio all’indomani di un appuntamento che celebra il pensiero e la cultura globale, che il centro torna a essere soffocato dalle bancarelle della tradizionale fiera di Pasqua. Una scelta che contestiamo con fermezza” dichiara Paolo Mariotti, presidente del Consorzio Perugia in centro.
Il presidente dell’associazione che riunisce i commercianti dell’acropoli sottolinea come “il centro storico non possa e non debba diventare un contenitore di mercatini privi di qualità”. Il consorzio aveva predisposto per la Pasqua un calendario diverso. “Quattro anni fa – ricorda Mariotti – è nata la manifestazione La Strada della ceramica in Umbria: uovo d’artista con cui volevamo raccontare l’Umbria attraverso le sue eccellenze e offrire ai turisti un’esperienza autentica, legata al territorio. Invece, ci ritroviamo con una fiera che replica modelli già visti. Non è questa la Perugia che vogliamo raccontare” aggiunge il presidente dell’associazione. Che poi attacca: “Il piano della nuova amministrazione prevede ben 110 giorni di bancarelle all’anno nel centro storico. Un calendario di eventi hobbistici e fieristici che, secondo il consorzio, non valorizza il cuore della città, né ne rispetta la vocazione storica, culturale e commerciale”. Mariotti poi conclude sottolineando “scelte prese senza alcun confronto, senza una visione condivisa. La tanto proclamata partecipazione è rimasta solo un annuncio: ogni incontro si è risolto in un nulla di fatto”.
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