CRONACA
Rendering della nuova sede della Procura della Repubblica a Perugia
L'ex carcere femminile di Perugia è pronto a diventare la Cittadella della giustizia, che ospiterà la nuova sede della Procura della Repubblica del capoluogo umbro. Dopo la fase di progettazione di fattibilità tecnico-economica, l'Agenzia del Demanio ha pubblicato il bando integrato per "l’affidamento della progettazione esecutiva, il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione lavori per la riqualificazione dello edificio storico".
Il restauro. L'intervento si inserisce in un’iniziativa di rigenerazione urbana che comprende gli ex complessi carcerari di Perugia (carcere femminile, maschile e padiglione Paradiso) da rifunzionalizzare per ospitare la nuova cittadella giudiziaria. "Il progetto assume precisi connotati culturali, in cui l’architettura è intesa come strumento per rispondere, con nuove funzioni, alle esigenze della vita pubblica, salvaguardando la memoria e il valore storico e culturale dell’edificio". Un concetto che bene esprime la nuova visione dell’Agenzia del Demanio, ovvero "rigenerare e valorizzare il patrimonio immobiliare dello Stato per soddisfare le esigenze della collettività e del territorio, mettendo al centro l’utenza, cioè le pubbliche amministrazioni e i cittadini che utilizzano i beni, secondo principi di sostenibilità, digitalizzazione e innovazione".
Termini e modalità. L’importo a base di gara per l’appalto integrato è di 15.767.021,78 euro. La data di scadenza per la presentazione delle offerte è il 30 dicembre 2024. I dettagli del bando di gara sono consultabili sul sito www.agenziademanio.it . "L’appalto integrato pone l’accento su alcuni aspetti migliorativi rispetto al Pfte. Particolare attenzione - prosegue in una nota l'Agenzia del Demanio - è riservata al tema del cantiere pulito in grado di assicurare il decoro e la pulizia, il rispetto del contesto urbano e minime interferenze con gli spazi circostanti, affinché non sia percepito dai cittadini come elemento di disagio. L’immobile stesso assume importanza come bene di inestimabile valore, scrigno di storia, cultura e memoria. Viene richiesto di valorizzare, anche attraverso il riutilizzo di elementi di arredo, gli spazi carcerari destinati a luoghi in cui si amministra la giustizia. Premialità di punteggio viene conferita all’attenzione sul tema della parità di genere per assicurare pari opportunità lavorative e salariali. L’appalto prevede la rendicontazione sugli obiettivi ESG individuati dall’Agenzia del Demanio. Tra questi: il recupero di un bene tutelato, il miglioramento statico delle strutture, l’abbattimento di CO2, la produzione del 60% di energia pulita per il fabbisogno dell’edificio, la misurazione dell’impatto ambientale dell’intero ciclo di vita dei materiali da costruzione, la realizzazione di ambienti accessibili e privi di barriere architettoniche, l’implementazione del sistema di automazione, controllo e gestione delle tecnologie all’interno dell’edificio, con impianti gestiti in maniera intelligente e automatizzata".
Il compendio ex carcerario di Perugia è collocato nella zona sud del centro storico, in posizione intermedia tra la città alta e l’area dello Stadio Santa Giuliana e piazza Partigiani. Il padiglione femminile fu edificato per essere destinato a convento delle Monache Domenicane e svolse tale funzione fino al 1867, quando venne adibito a luogo di detenzione. Il complesso immobiliare, proveniente dalla combinazione di due conventi adiacenti, ha subito nel tempo numerose conversioni ed estensioni. Ha un piano irregolare articolato intorno a tre cortili quadrangolari definiti da dieci corpi di fabbrica tra loro collegati a formare uno schema planimetrico a “L”. La superficie lorda complessiva coperta è pari a circa 5.800 mq, oltre a 1.100 mq di superficie scoperta.
Tra le varie strategie adottate in fase di progettazione, si prevede l'utilizzo di materiali ecocompatibili, l'implementazione di soluzioni energetiche efficienti e l'adozione di tecnologie avanzate per il controllo degli impianti. Sono previsti interventi di consolidamento strutturale e restauro architettonico per preservare l'integrità dell'edificio, in accordo con le indicazioni della Soprintendenza.
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