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IL CASO

Delitto di Garlasco, ecco gli aggiornamenti sulla morte di Chiara Poggi: novità sull’alibi di Andrea Sempio

Annalisa Ercolani

23 Maggio 2025, 10:23

Delitto di Garlasco, ecco gli aggiornamenti sulla morte di Chiara Poggi: novità sull’alibi di Andrea Sempio

Alberto Stasi e Andrea Sempio

Dopo diciotto anni dal brutale omicidio di Chiara Poggi nella villetta di via Pascoli a Garlasco, emergono nuovi elementi che potrebbero ribaltare completamente la ricostruzione del delitto. Le recenti indagini hanno portato alla luce possibili errori investigativi compiuti nelle fasi iniziali dell'inchiesta, mentre undici impronte digitali rimaste senza identità tornano al centro dell'attenzione degli inquirenti. Nel frattempo, l'alibi di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima e attualmente unico indagato nella nuova inchiesta, mostra sempre più crepe secondo fonti investigative, mentre Alberto Stasi, il fidanzato di Chiara condannato per l'omicidio, sta per completare la sua pena di 16 anni di carcere.

Le indagini originali sul delitto di Garlasco presentano lacune significative che oggi vengono considerate decisive per la comprensione del caso. La scientifica non effettuò rilievi approfonditi nelle ore immediatamente successive all'omicidio, trascurando o documentando male elementi potenzialmente cruciali come calzature, tracce di sangue e, soprattutto, le impronte digitaliQuesta superficialità iniziale ha avuto conseguenze devastanti per l'intera inchiesta, privando gli investigatori di prove fondamentali che avrebbero potuto orientare diversamente le indagini.

I sopralluoghi dei Ris furono effettuati con un ritardo inaccettabile, a distanza di settimane e mesi dal giorno dell'omicidio. Le date specifiche - 21 e 29 agosto, 5 settembre e 3 ottobre 2007 - testimoniano come il tempo abbia giocato a sfavore della ricerca della verità. Con il trascorrere delle settimane, molte delle impronte fotografate nei primi esami nella villetta erano ormai sparite o ridotte a tracce quasi invisibili, compromesse anche dall'uso delle polveri per i rilievi delle impronte effettuati prima degli esami con il Luminol. Questo approccio metodologicamente scorretto ha privato l'inchiesta di elementi probatori che oggi potrebbero essere decisivi per individuare il vero colpevole.

Le gemelle Cappa, cugine di Chiara Poggi

Una delle scoperte più inquietanti riguarda le undici impronte senza identità trovate sulla porta di casa e sul muro delle scale che conducono al piano seminterrato della villetta. Oltre alla nota "papillare 33" trovata vicino al corpo della ragazza sulla parete destra che sovrasta le scale che portano alla taverna, sulle due pareti del muro c'erano altre sei tracce "palmari" mai identificateGli esperti hanno tentato di rianalizzarle per arrivare a un'identità, ma non ci sono riusciti, lasciando questi elementi cruciali nel limbo dell'incertezza.

 

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L'impronta numero 10, relativa a una presunta "mano sporca", rappresenta uno degli elementi più significativi di questa nuova fase investigativa. Trovata sulla superficie interna del portone d'ingresso dell'abitazione, questa traccia si ritiene possa essere stata lasciata dal killer prima di fuggire. I carabinieri del Nucleo investigativo di Milano descrivono questa impronta come lasciata da una "mano sporca di sangue" o di "altra sostanza", evidenziata con gli ultravioletti e fotografata dai Ris di Parma il 17 agosto 2007. Nonostante fosse stata ritenuta all'epoca "non giuridicamente utile", oggi questa traccia potrebbe fornire indizi cruciali sull'identità dell'assassino.

Andrea Sempio al centro della nuova inchiesta

Andrea Sempio, 37enne amico del fratello di Chiara Poggi, è diventato il principale sospettato nella nuova inchiesta condotta dalla Procura di Pavia. Le indagini delegate ai Carabinieri del Nucleo investigativo di Milano procedono con l'ipotesi che il responsabile del delitto sia Sempio, possibilmente con altre persone. Il materiale relativo al 37enne è già stato inviato al Racis per tracciare un profilo completo del sospettato, mentre gli investigatori continuano a scavare nel suo passato alla ricerca di elementi compromettenti.

Andrea Sempio accompagnato dai suoi avvocati alla caserma dei Carabinieri

Particolarmente significativo è il ritrovamento, lo scorso marzo, di alcuni appunti tra i rifiuti di casa di Sempio. Secondo la valutazione di inquirenti e investigatori, questi appunti conterrebbero riferimenti diretti alla vicenda giudiziaria di Stasi e all'assassinio di Chiara. Questo elemento, se confermato dalle analisi, potrebbe dimostrare un coinvolgimento diretto di Sempio nella vicenda che va ben oltre quello di semplice testimone o conoscente della famiglia.

L'alibi che non convince più

L'alibi fornito da Andrea Sempio presenta sempre più crepe secondo le nuove analisi condotte dagli investigatori. I pubblici ministeri non credono più alla versione fornita dal 37enne, soprattutto dopo le nuove analisi di tabulati, celle telefoniche e testimonianze che hanno fatto emergere incongruenze significative. Il famoso scontrino del parcheggio di Vigevano, conservato e consegnato un anno dopo il delitto, su cui Sempio aveva costruito parte del suo alibi, secondo una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti potrebbe essere in realtà della madre.

 

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L'analisi delle cellule agganciate dal telefono della donna supporta l'ipotesi che sia stata lei a parcheggiare a Vigevano il giorno della morte di Chiara Poggi e non il figlio. Questo scenario, se confermato, demolirebbe completamente l'alibi di Sempio e lo collocherebbe potenzialmente sulla scena del crimine nel momento cruciale dell'omicidio.

Il ruolo di Alberto Stasi e i dubbi sulla condanna

Alberto Stasi, il fidanzato di Chiara Poggi condannato per l'omicidio, sta finendo di scontare 16 anni di carcere mentre la nuova inchiesta potrebbe scagionarlo completamente. La madre di Stasi, Elisabetta, ha espresso pubblicamente il desiderio di incontrare la mamma di Chiara Poggi, ribadendo la convinzione dell'innocenza del figlio. Questa situazione evidenzia il dramma umano di una famiglia che potrebbe aver visto il proprio congiunto condannato ingiustamente per un crimine che non ha commesso.

Alberto Stasi nel 2014

Le nuove prove e l'emergere di Andrea Sempio come sospettato principale sollevano inquietanti interrogativi sulla correttezza del processo che ha portato alla condanna di Stasi. Marco Poggi, fratello di Chiara, si è dichiarato "convinto dell'estraneità dell'amico" Sempio, ma i nuovi elementi investigativi sembrano contraddire questa convinzione. La possibilità che Stasi sia innocente e che il vero colpevole sia rimasto libero per diciotto anni rappresenterebbe uno dei più clamorosi errori giudiziari della storia giudiziaria italiana recente.

I colpi di scena mediatici e le nuove perizie

Il caso ha attirato nuovamente l'attenzione mediatica, culminata con l'apparizione a sorpresa di Fabrizio Corona davanti alla procura di Pavia. L'ex re dei paparazzi, che già ai tempi del delitto aveva tentato di contattare le gemelle Cappa, ha dichiarato che "a casa di Chiara Poggi la mattina dell'omicidio c'erano quattro persone". Corona ha definito tutto quello che si è sentito sull'inchiesta di Garlasco come "un'operazione di comunicazione costruita ad arte", attaccando anche la stampa. Nonostante la natura spettacolare dell'intervento, queste dichiarazioni potrebbero contenere elementi di verità che meritano approfondimento.

Nel frattempo, la Procura ha disposto nuove perizie e superperizie per analizzare gli elementi emersi con le tecnologie più avanzate disponibili oggi. Tuttavia, non sono mancati gli intoppi: un consulente tecnico che avrebbe dovuto occuparsi della superperizia nell'ambito della nuova inchiesta è stato escluso dal gip per possibili conflitti di interesse, avendo rilasciato anni fa un'intervista a una trasmissione televisiva sullo stesso oggetto della consulenza. Questo episodio dimostra quanto sia delicato garantire l'imparzialità in un caso così complesso e mediaticamente esposto.

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