IL CASO
La direttrice del giornale Giallo Albina Perri e Massimo Giletti
Diciotto anni dopo l’omicidio di Chiara Poggi, il delitto di Garlasco torna sotto i riflettori. Questa volta a riaccendere il dibattito è una frase pubblicata dal settimanale Giallo: "Mi sa che abbiamo incastrato Stasi". Un virgolettato che, secondo la direttrice del giornale Albina Perri, sarebbe tratto da messaggi attribuiti a Paola Cappa, una delle gemelle al centro delle nuove piste investigative. Ma quei messaggi, almeno per ora, nessuno li ha visti.
Il caso è riesploso nel programma Lo Stato delle cose, su Rai 3 lunedì 19 maggio, dove il conduttore Massimo Giletti ha messo in discussione la solidità delle fonti giornalistiche. "Lei non li ha visti con i suoi occhi quei messaggi", ha detto rivolgendosi a Perri, che però difende la propria posizione: "Mi baso, come tutti i giornalisti del mondo, su fonti attendibili".
Tutto ruota intorno alla presunta chat tra Paola Cappa e un amico di Milano, oltre 280 messaggi in cui si parlerebbe di tensioni familiari e, soprattutto, dell’idea che Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, sarebbe stato "incastrato". Un'accusa pesantissima, che ha rimesso in moto il circo mediatico attorno a uno dei casi giudiziari più controversi degli ultimi decenni.
Il punto critico, però, è che la direttrice di Giallo ammette, in una telefonata a Fabrizio Corona (trasmessa in studio), di non avere materialmente quei messaggi. La sua fonte? Un amico di Corona, secondo Giletti. Ma Perri smentisce: "Parlavo della fonte citata dal Corriere della Sera". E intanto salta fuori un’altra telefonata, tra il giornalista Paolo Berizzi (Repubblica) e Corona: qui si sostiene che Francesco Chiesa Soprani – presunto intermediario dell'informazione – avrebbe negato tutto. Perri, ancora una volta, replica: "Non è lui la mia fonte".
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Il quadro si fa confuso. E l’atmosfera in studio si surriscalda. L’avvocato di Stasi, anche lui presente, dichiara di non essere a conoscenza dei messaggi in questione. Giletti insiste: "Tutti i giornali li hanno riportati, e lei difende Stasi. Forse qualcosa non torna". Ora si torna a parlare delle gemelle, anche per via di una testimonianza rilanciata da Le Iene: un "supertestimone" racconta di un oggetto gettato da Stefania Cappa in un canale a Tromello. I sommozzatori hanno effettivamente recuperato alcuni oggetti metallici. Di cosa si tratti, resta ancora da accertare.
Sui social c'è chi attacca Giletti per come si è comportato nei confronti della direttrice di Giallo: "Lei mi ha detto che non li ha visti questi messaggi" e Albina Perri ribatte ancora: "Io ho la fonte che mi ha detto che esistono". Dall'altra parte c'è chi sostiene Giletti e commenta negativamente la direttrice di Giallo.
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Intanto la Procura ha chiesto un campione di DNA alle gemelle, mentre Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, è ufficialmente indagato. Si cerca di unire i puntini, ma il disegno, per ora, rimane spezzato. E soprattutto resta il dubbio sulla frase chiave: "Mi sa che abbiamo incastrato Stasi". Una bomba giornalistica, ripresa da tutti, ma senza che nessuno abbia mai letto quei messaggi. Paola Cappa, intanto, tace. E nel silenzio, le domande crescono.
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