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Salute

Tumori, la battaglia in Italia: i nuovi casi, la ricerca, le scoperte. Aspettativa di vita e strategie. Ottobre mese rosa della prevenzione

Le neoplasie più diffuse, le nuove armi a disposizione dei medici. E il principale alleato del cancro

Giuseppe Silvestri

09 Ottobre 2024, 02:19

tumore

Ottobre rosa, mese della prevenzione

Ottobre è il mese della prevenzione oncologica. La lotta ai tumori si tinge di rosa e si moltiplicano ovunque iniziative ed eventi a favore della ricerca e delle associazioni in campo contro le neoplasie. Ma anche per continuare a seminare la cultura dell'importanza dei controlli e degli screening, con una certezza: la miglior difesa è l'attacco, ovvero la prevenzione. Che ovviamente è meglio se cammini insieme ad un corretto stile di vita, privo in particolare del primo alleato del cancro: il fumo.

Quale è la situazione nel nostro Paese? Negli ultimi decenni, l’incidenza dei tumori in Italia ha mostrato un trend numerico in aumento. Secondo l’Associazione Italiana Registri Tumori (Airtum), nel 2020 sono stati stimati circa 377.000 nuovi casi di tumore, 198.000 agli uomini e 179.000 alle donne. Un aumento del 12% rispetto al decennio precedente. Nel 2023 sono state stimate 395mila nuove diagnosi: 208mila negli uomini e 187mila nelle donne, un incremento di circa 18 mila casi. Va sottolineato, però, che anno dopo anno crescono le campagne di screening e ovviamente più si cerca e, inevitabilmente, più si trova. E questo è un bene: perché la diagnosi precoce a volte è fondamentale.

In Italia i tumori più comuni sono le neoplasie al seno (55.000 nuovi casi), al colon retto (52.000), ai polmoni (42.000), alla prostata (38.000) e il melanoma (13.000). Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica, il fumo è responsabile di circa il 30% dei decessi per cancro. Ma anche obesità e sovrappeso fanno aumentare il rischio di sviluppare tumori, condizioni che riguardano il 35% degli italiani.

Non solo numeri negativi. Grazie ai progressi nella diagnosi e nel trattamento, le percentuali di guarigione sono migliorate nettamente. I tassi di sopravvivenza a cinque anni sono in aumento per tutte le neoplasie. Per i tumori alla prostata siamo arrivati al 95%, percentuale che scende al 90 per quelli al seno, al 65 per il colon-retto, al 18 per i polmoni. I 4 big killer, a più alta incidenza e mortalità tra gli italiani, restano colon-retto, prostata, seno e polmoni. Ma il dato più incoraggiante arriva al tasso di sopravvivenza media per tutti i tipi di tumore. In Italia è aumentato dal 47% nel 1990 al 63% nel 2020, con una prognosi più favorevole per i tumori diagnosticati in fase precoce.

La ricerca sul cancro in Italia ha fatto progressi significativi. Nel 2021, il Fondo Nazionale per la Ricerca sul Cancro ha investito oltre 100 milioni di euro in progetti innovativi. L’immunoterapia e la terapia mirata hanno mostrato risultati promettenti, con alcuni studi che evidenziano tassi di risposta del 60-80% in pazienti con tumori specifici, come il melanoma e il cancro polmonare non a piccole cellule. Come viene ribadito ormai giornalmente, la prevenzione è cruciale nella lotta contro il cancro. I programmi di screening hanno dimostrato di ridurre la mortalità. Ad esempio quello per il cancro al seno ha portato a una diminuzione della mortalità del 20-30% tra le donne di età compresa tra 50 e 69 anni. Come spiega l'Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc), il tumore "è ancora la seconda causa di morte (il 29% di tutti i decessi) dopo le malattie cardiovascolari, ma chi sopravvive a 5 anni dalla diagnosi ha, dopo alcuni tipi di tumore (testicolo, tiroide, ma anche melanoma, linfomi di Hodgkin e, in misura minore, colon-retto), prospettive di sopravvivenza vicine a quelle della popolazione che non ha mai avuto una neoplasia. In Italia i valori di sopravvivenza sono sostanzialmente in linea con quelli dei Paesi nordeuropei, degli Stati Uniti d’America e dell’Australia". Tuttavia, circa il 40% degli italiani non partecipa ai programmi di screening, evidenziando la necessità di campagne di sensibilizzazione più diffuse e più efficaci.

Ma la ricerca a che punto èNegli ultimi anni ha fatto passi da gigante, portando a scoperte rivoluzionarie che promettono di migliorare notevolmente le opzioni terapeutiche per i pazienti. Dalla medicina di precisione all’immunoterapia, le nuove strategie stanno cambiando il panorama della lotta contro il cancro, in cui le terapie diventano sempre più personalizzate e curate in maniera multidisciplinare.

L’immunoterapia continua a essere una delle aree più promettenti della ricerca oncologica. Recenti studi hanno dimostrato che l’uso di inibitori del checkpoint immunitario, come il pembrolizumab e il nivolumab, ha migliorato significativamente le percentuali di sopravvivenza per tumori come il melanoma e il cancro polmonare non a piccole cellule. Questi farmaci agiscono stimolando il sistema immunitario a riconoscere e attaccare le cellule tumorali. Un’importante novità è l’approvazione di combinazioni di immunoterapie, che hanno mostrato tassi di risposta più elevati. Ad esempio, studi recenti su pazienti con melanoma hanno evidenziato tassi di risposta del 60-70% quando sono stati trattati con combinazioni di inibitori.

Un'altra arma in continuo sviluppo è la medicina di precisione, che utilizza le informazioni genetiche del tumore per guidare le decisioni terapeutiche. In molti campi sta rivoluzionando il trattamento oncologico. Analisi genetiche sempre più avanzate permettono di identificare mutazioni specifiche nei tumori, consentendo l’uso di farmaci mirati. Approcci personalizzati hanno il potenziale di migliorare significativamente l’efficacia del trattamento e ridurre gli effetti collaterali.

E ancora. Le terapie con cellule Car-T, che modificano geneticamente i linfociti T del paziente per attaccare le cellule tumorali, stanno emergendo come una soluzione promettente, soprattutto per i tumori ematologici. Recenti studi hanno dimostrato tassi di remissione importanti in pazienti con leucemie e linfomi refrattari. La Food and Drug Administration (Fda) ha approvato diversi prodotti Car-T, ampliando le opzioni terapeutiche per i pazienti che non rispondono ad altri trattamenti.

E ancora: nanotecnologia e terapie localizzate stanno aprendo nuove strade nella somministrazione dei farmaci. Utilizzando nanoparticelle per trasportare farmaci direttamente alle cellule tumorali. I ricercatori stanno lavorando per aumentare l’efficacia del trattamento e ridurre i danni ai tessuti sani. Questi sistemi di somministrazione mirata hanno mostrato risultati promettenti in particolare nei tumori al seno e al fegato.

Come scrivevamo sopra, la ricerca recente sta enfatizzando l’importanza dei trattamenti combinati. L’uso simultaneo di terapie immunologiche, mirate e tradizionali (come la chemioterapia e la radioterapia) sta dimostrando di migliorare i risultati clinici in diversi tipi di cancro. Le sperimentazioni cliniche stanno attualmente valutando queste combinazioni, con l’obiettivo di massimizzare l’efficacia del trattamento. Da ricerche, scoperte e sperimentazioni, dunque, arrivano non solo segnali incoraggianti, ma risultati importanti. Certo, la battaglia è ancora lunga e complessa e la domanda più ricorrente per il momento, purtroppo, resta senza risposta: quando sarà sconfitto definitivamente il tumore? Impossibile dirlo, un motivo in più per moltiplicare gli sforzi.

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