Salute
Ancora due interventi chirurgici di altissimo livello. Due umbri alle prese con patologie al cervello estremamente complesse e delicate, operati dall'équipe guidata dal professor Sandro Carletti, ternano, ormai considerato un punto di riferimento della neurochirurgia nazionale e non solo, primario dell'Ifca Ulivella e Glicini di Firenze e direttore sanitario per puro spirito solidaristico, della Lilt di Siena.Una donna di 50 anni e un uomo di 39 hanno vinto le loro battaglie contro un angioma cavernoso del tronco cerebrale e un tumore del IV ventricolo. Patologie che, seppur di carattere benigno, sono considerate delicate ed estremamente pericolose perché le aree anatomiche di sviluppo sono sede dei centri che regolano l'attività cardiaca e respiratoria, nonché crocevia delle principali vie nervose che controllano il movimento degli arti e l'equilibrio. Un sanguinamento dell'angioma o una crescita del tumore con occlusione del IV ventricolo, possono comportare il rischio di morte o di gravi deficit neurologici potenzialmente invalidanti e irreversibili.Dal punto di vista chirurgico, per le ragioni già descritte, lo stesso accesso a tali regioni anatomiche rende gli interventi particolarmente impegnativi e tecnicamente molto difficoltosi. Occorrono una elevata esperienza da parte del chirurgo e della sua squadra e una ottimale organizzazione della struttura ospedaliera per cercare di ridurre al minimo eventuali complicanze. I due pazienti erano stati visitati dallo stesso professor Carletti nel corso delle sue sedute ambulatoriali in Umbria. Dopo la brevissima attesa, considerata la gravità, gli interventi sono stati calendarizzati ed è stato possibile effettuarli grazie alla elevata dotazione tecnologica dell'Ifca di Firenze. La neuronavigazione, il microscopio operatorio con tecnologia 3D di altissima risoluzione e il neuromonitoraggio intraoperatorio, hanno consentito all'équipe guidata da Carletti, di controllare on-line lo stato delle funzioni neurologiche durante l'intera procedura operatoria.I pazienti dopo l'intervento sono stati sottoposti a un periodo di osservazione di 24 ore nel reparto di Terapia Intensiva post-operatoria e successivamente trasferiti presso quello di Neurochirurgia.Entrambi hanno presentato un progressivo miglioramento dei deficit neurologici che erano presenti al momento del ricovero e sono stati dimessi alcuni giorni dopo la procedura chirurgica.Le tac di controllo post-chirurgico al cranio hanno confermato la completa asportazione della malformazione vascolare e del tumore in assenza di complicanze. Per il professor Sandro Carletti, oltre 10mila operazioni chirurgiche alle spalle, ancora due interventi di altissimo livello, casi risolti e pazienti restituiti a una qualità di vita notevolmente migliorata, praticamente "normale". "Per me è motivo di grande orgoglio che tali interventi di grande complessità possano essere eseguiti dal sottoscritto e dai miei preziosi collaboratori Alessandro Di Chirico, Mariano Vitelli e Nicoletta Gargiuoli, in condizioni di assoluta sicurezza per il paziente - afferma il professor Sandro Carletti - Sono trascorsi solo 5 anni dal mio insediamento all'Ifca di Firenze e dalla attivazione della Neurochirurgia fortemente voluta dal presidente Emmanuel Miraglia e dall'amministratore delegato Massimo Miraglia del Gruppo Giomi. Li ringrazio di cuore per il costante supporto"."Tutto ciò è reso possibile dalla elevata qualità di tutto il team neurochirurgico in forza presso la nostra struttura, dalla formazione continua e dalla perfetta integrazione di tutto il personale coinvolto: medico, infermieristico e tecnico sia della sala operatoria che della Tipo, nonché del reparto di degenza Nch e dei servizi", aggiunge Luca Valerio Radicati, amministratore delegato della casa di cura Ifca Villa Ulivella e Glicini di Firenze, struttura convenzionata con il servizio sanitario pubblico. "La costante e crescente implementazione di strumenti innovativi e di alta tecnologia messi tempestivamente a disposizione del professor Carletti - conclude - hanno permesso di raggiungere tali importanti traguardi in tempi relativamente brevi".LE PATOLOGIEAngioma cavernoso del tronco cerebrale e tumore del IV ventricolo. Queste le patologie che affliggevano rispettivamente la donna di 50 anni e l'uomo di 39, entrambi umbri, operati dall'équipe del professor Sandro Carletti. Che tipo ti patologie sono? Cosa comportano? Gli angiomi cavernosi sono costituiti da un intreccio anomalo di vasi sanguigni con pareti sottili che contengono sangue, a volte coagulato. Possono interessare qualsiasi zona dell'encefalo e del midollo spinale e, generalmente, hanno uno sviluppo lento. Possono causare difficoltà di attenzione, perdita di memoria, disturbi nelle capacità sociali, disturbi dell'umore e problemi di apprendimento, soprattutto se le lesioni sono nel lobo frontale, parietale o temporale, o nel cervelletto. E ancora paralisi facciali, quando l'angioma cavernoso è nel tronco encefalico.Altrettanto delicato il tumore al quarto ventricolo. Il quarto ventricolo è una cavità contenuta tra tronco encefalico e cervelletto, in comunicazione superiore con il terzo ventricolo e inferiormente con il canale ependimale del midollo spinale. Possiede tre fori che lo mettono in comunicazione con le cisterne cerebrali contenenti liquido cefalorachidiano. I pazienti con tumori dei ventricoli accusano cefalea, nausea, vomito, difficoltà visive, problemi dell'andatura, disturbi della memoria. L'ostruzione acuta del IV ventricolo può causare tetraparesi spastica e coma. I tumori dei ventricoli cerebrali possono ostruire il passaggio di liquor da una cavità all'altra, provocando aumento della pressione e ingrandimento dei ventricoli a monte dell'ostruzione, condizione definita idrocefalo, considerata d'emergenza e da trattare repentinamente. Se non trattata in tempi veloci, il paziente rischia l'alterazione del suo stato di coscienza fino al coma. A livello chirurgico è considerato fondamentale scegliere come raggiungere il tumore. Vanno eseguite valutazioni anatomo-funzionali preoperatorie con l'obiettivo di non ledere le funzioni cerebrali del paziente come vista, linguaggio, movimento e sensibilità.giuseppe.silvestri@gruppocorriere.it (CORRIERE DELL'UMBRIA)
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