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Salute

Tumore al seno, meno chemioterapia con l'oncologia di precisione: la lotta al cancro fa passi avanti. Ma l'Italia ancora non approva

Paola Costantini

03 Luglio 2024, 19:12

tumore seno tumore donna

Oggi, grazie all'innovazione tecnologia portata dall'oncologia di precisione, è possibile posticipare nel trattamento del tumore al seno cure aggressive coma la chemioterapia. Ad affermarlo il professore Paolo Marchetti, Presidente della Fondazione per la Medicina Personalizzata - FMP, nel corso di  una conferenza stampa realizzata grazie al contributo non condizionante di Menarini Stemline. Nei casi di carcinoma della mammella metastatico Er+ Her2, la nuova molecola elacestrant, riduce del 45% il rischio di progressione della malattia o di morte. Va però individuata la mutazione ESR-1 con la biopsia liquida. I benefici maggiori, infatti, sono per le pazienti che presentano una mutazione nel gene recettore degli estrogeni e che hanno già ricevuto una prima linea di terapia antiormonale. "Il nostro auspicio - sottolinea il professor Marchetti - è che la terapia divenga presto disponibile anche in Italia per rappresentare una ulteriore opzione di trattamento. Rappresenta una grande innovazione in quanto al momento non vi sono trattamenti alternativi in grado di ritardare o limitare l'impiego di chemioterapici nelle pazienti in progressione di malattia dopo trattamento con inibitori con le chinasi ciclino-dipendenti e ormono terapia". La nuova molecola elacestrant è il primo degradatore selettivo del recettore degli estrogeni (Serd) attivo per via orale. "Il test ha grandi vantaggi e importanti potenzialità non solo per l'intero sistema sanitario nazionale. - sottolinea Antonella Iadanza, Patient Advocate di Fondazione IncontraDonna - In particolare sono apprezzate la poca invasività del test e la precisione nel migliorare la selezione delle terapie da parte degli specialisti". Secondo il professor Saverio Cinieri, Presidente Fondazione AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) sono più di 2200 le donne che in Italia potrebbero giovare dei benefici del nuovo trattamento. Elacestrant è stato approvato dall'ente regolatorio statunitense Fda e da quello europeo Ema. "Confidiamo che anche l'Agenzia Italiana del Farmaco - conclude Marchetti - riconosca questa innovazione e che la terapia sia resa rimborsabile nel nostro Paese quanto prima possibile". 

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