Sabato 06 Settembre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

LIVE

logo radio

Perugia

Il Comune si affida a ChatGpt per la comunicazione istituzionale: l'intelligenza artificiale verrà usata come supporto per sintetizzare il lavoro delle commissioni

Le nuove tecnologie entrano a Palazzo dei Priori

Gabriele Burini

10 Marzo 2025, 08:00

comune perugia palazzo dei priori ingresso

ChatGpt entra a Palazzo dei Priori

L’intelligenza artificiale entra nel Comune di Perugia e lo fa dalla porta principale. Palazzo dei Priori, infatti, ha deciso di utilizzare ChatGpt per le attività di comunicazione istituzionale, “uno strumento consolidato attraverso il quale le pubbliche amministrazioni tendono alla realizzazione dei fini istituzionali a loro assegnati ex lege”, ma anche un mezzo fondamentale per raggiungere la cittadinanza soprattutto se si fa uso di “strumentazioni tecnologiche e social network”, è scritto nella determinazione dirigenziale 525 del 28 febbraio.

L’atto spiega bene quelle che sono le intenzioni dell’amministrazione comunale: per il corretto svolgimento di alcune attività, “la comunicazione istituzionale si avvale di alcuni strumenti peculiari”, tra cui le piattaforme grafiche Canva Pro (per la progettazione di prodotti di comunicazione) e Cupcut Pro (necessaria per il montaggio dei video). Fin qui, insomma, tutto nella norma. Tanti profili sui social, se non tutti, utilizzano ormai le due applicazioni per modificare foto e video.
Ma il documento firmato dal dirigente dell’Unità operativa Segreteria, organi istituzionali e comunicazione, Emilio Buchicchio, spiega anche che è “necessario attivare l’abbonamento annuale alla piattaforma ChatGpt Team di Open Ia, quale strumento di supporto nella redazione di testi e in particolare nella sintesi dei lavori delle commissioni”. Gli abbonamenti a Canva, Cupcut e ChatGpt costeranno alle casse del Comune 819,98 euro.

Il lavoro dell’uomo verrà in parte rimpiazzato dall’intelligenza artificiale, che sempre di più sta entrando a gamba tesa sulla vita di tutti. Basti pensare che entro il 2035, secondo un focus realizzato da Confcooperative con il Censis, porterà una crescita del Pil fino a 38 miliardi, pari al +1,8 per cento, “ma 6 milioni di lavoratori sono a rischio sostituzione, mentre 9 milioni potrebbero vedere l’Ia integrarsi con le loro mansioni. Per un totale di circa 15 milioni di lavoratori sul totale esposti agli effetti dell’Ia”, commenta il presidente nazionale di Confcooperative, Maurizio Gardini. Il paradigma, quindi, deve essere corretto: “La persona va messa al centro del modello di sviluppo con l’intelligenza artificiale al servizio dei lavoratori, non viceversa”, dice sempre Gardini. Ai primi posti della classifica delle professioni esposte alla complementarità o al rischio di sostituzione, stilata sempre nello studio di Confcooperative e Censis, troviamo i direttori e dirigenti della finanza e amministrazione; quelli dell’organizzazione, gestione delle risorse umane e delle relazioni industriali; notai, avvocati, esperti legali in enti pubblici e magistrati. Insomma, ce n’è per (quasi) tutte le professioni.

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie