Cronaca
Vittoria Ferdinandi e Antonio Donato
L’assessore alla sicurezza? Grazie, ma no grazie. Vittoria Ferdinandi, sindaca di Perugia, di fatto prende in prestito la canzone di Willie Peyote per rispondere alla richiesta dell’opposizione di dare la delega a un membro della giunta. “Io credo che il consigliere Antonio Donato stia facendo un lavoro incredibile - ha detto la prima cittadina a margine della conferenza stampa di presentazione del progetto Perugia Per Te - Questa continua litania sull’assessorato alla sicurezza è di poca sostanza ma in realtà anche di poca forma, perché io ho scelto di tenere la delega come fece Romizi nel primo mandato perché voglio coordinare e vigilare quello che rappresenta un tema centrale della nostra agenda”.
Insomma, la questione va ben oltre la nomina di un assessore. Venerdì la sindaca ha anche inviato una formale richiesta alla Prefettura per sollecitare la convocazione urgente del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, volto a promuovere azioni specifiche tese a favorire un maggior controllo del territorio, specie in riferimento al quartiere di Fontivegge e ai locali notturni della zona: “Ritengo doveroso fare appello in queste ore al governo, a partire dal sottosegretario agli Interni Emanuele Prisco, affinché si attivi per assicurare che possa essere nominato, quanto prima, il nuovo prefetto a cui spetta la convocazione e la presidenza del Comitato. Perugia - ha aggiunto - non merita di tornare a essere strumentalizzata o dipinta come Gotham City perché affrontare il tema della sicurezza in questo modo lede solamente alla nostra città. Il problema c’è oggi come c’è sempre stato, ma non è stata allentata alcuna misura rispetto a quelle repressive e di contenimento dell’illegalità. Stiamo anche lavorando per cercare di portare a Fontivegge la caserma della polizia locale, siamo in contatto con il questore e abbiamo chiesto un maggior controllo anche dei locali che insistono nella zona del Broletto e in cui purtroppo molto spesso si annida quell’illegalità che poi rischia di declinarsi nella rissa che abbiamo visto domenica, che però accadevano pure prima. C’è bisogno di collaborazione, dobbiamo verificare chi risiede a Fontivegge, quali sono gli affitti, intervenire sull’immigrazione illegale; ma allo stesso tempo non possiamo fare passi indietro rispetto alle politiche di integrazione e poi lavorare per restituire una vitalità commerciale e culturale, i più grandi presidi di sicurezza”.
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