Economia
Assisi sarà una delle città più vistate durante l'Anno santo
Il Giubileo? Una manna dal cielo anche per i lavoratori, soprattutto quelli del turismo. L’Umbria, grazie a san Francesco, santa Rita e al beato Carlo Acutis - la cui santificazione è prevista ad aprile - sarà una delle mete più toccate dai pellegrini, che secondo le stime dovrebbero essere 7 milioni in tutto il 2025. E per far fronte a questa impennata di turisti che arriveranno nel cuore verde, saranno necessarie nuove assunzioni.
Ben 2.210 quelle previste nel settore specifico da dicembre 2024 a febbraio 2025 secondo i dati diffusi dalla dashboard di Unioncamere – ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Sistema Informativo Excelsior. Di queste, 1.790 entrate sono per esercenti e addetti nelle attività di ristorazione, a cui si sommano 60 addetti all’accoglienza e all’informazione della clientela, 50 operai specializzati delle lavorazioni alimentari. Ancora, 90 sono le entrate come personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci e altre 90 sempre come personale non qualificato ma nei servizi di pulizia.
“Il Giubileo è sicuramente importante per l’economia della regione - spiega Simone Fittuccia, presidente di Federalberghi Umbria - Basti pensare che le tante strutture che di solito rimanevano chiuse fino a marzo, quest’anno rimangono aperte 12 mesi. L’Umbria è una meta molto battuta, san Francesco è fondamentale per la cristianità e Assisi è una delle tappe principali per i pellegrini che vengono in Italia. Se ne prevedono 7 milioni perché abbiamo dei flussi importanti su Roma, data la vicinanza. Oggi abbiamo un mercato che si è differenziato, oltre a san Francesco e a santa Rita c’è pure Carlo Acutis che attrae orde di pellegrini dal Sud America. Per cui quell’occupazione che che era nella stagionalità di 7/8 mesi adesso si traduce in tutto l’anno”. A essere richieste sono anche maggiori professionalità. “Il tema è molto delicato. Non è tanto trovare le persone che vengano a lavorare, ma quelle qualificate. La richiesta sul mercato è quella di trovare un prodotto consono all’ospitalità. Dobbiamo riqualificare le strutture, l’ospitalità e i servizi che vengono erogati sul territorio”, prosegue Fittuccia. Questo per evitare sgradite sorprese. “Dal fenomeno giubilare, se non siamo pronti, potremmo avere dei feedback negativi da coloro che vengono da noi e non trovano il giusto e corretto prodotto, che tradotto significa cattiva pubblicità. Molte strutture, proprio in questo senso, si stanno riqualificando grazie anche ai bandi pubblici regionali che sono stati messi a disposizione degli imprenditori. Il lavoro insomma c’è, l’occupazione il nostro mercato la dà sia in maniera diretta che in maniera indiretta”, evidenza il presidente regionale di Federalberghi. Che tende a precisare anche come quasi tutti i contratti siano a tempo indeterminato. “Le risorse valide non vengono assunte a tempo determinato, perché non siamo più una regione stagionale ma con flussi continuativi: oltre al Giubileo abbiamo anche le celebrazioni francescane nel 2026, saranno 24 mesi di flussi e lavoro importante per cui le risorse che abbiamo ce le teniamo strette. Non andiamo assolutamente a licenziare, a meno che le persone non siano idonee ai ruoli per cui sono state assunte, ma come ne esce uno se ne assume un altro”, conclude Fittuccia.
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