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Elanain Sharif, l'avvocato della famiglia: "Sarebbe in carcere in Egitto per aver pubblicato contenuti hot su web e social"

Il legale Alessandro Russo: "Venerdì 22 novembre tornerò a contattare la Farnesina e il consolato"

22 Novembre 2024, 10:01

Elanain Sharif, l'avvocato della famiglia: "Sarebbe in carcere in Egitto per aver pubblicato contenuti hot su web e social"

“Il motivo dell’arresto di Elanain Sharif non è ancora chiaro, ma da contatti informali che ho avuto con il legale egiziano assegnato d’ufficio e con figure diplomatiche, si tratterebbe di qualcosa legato ai contenuti pubblicati sul web, come video, e sui social che lo riguardano, riferiti alla sua attività di porno attore, e che sarebbero ritenuti immorali dalle autorità egiziane. Ma ma non abbiamo ancora il capo di imputazione".

Così dell’avvocato Alessandro Russo di Foligno, incaricato dai familiari di Elanain Sharif, il 44enne originario dell'Egitto e con doppia cittadinanza italo-egiziana, arrestato il 9 novembre appena sbarcato a Il Cairo insieme alla moglie ed alla madre Loriana che vive a Foligno. L'uomo risulta residente a Terni dallo scorso agosto - dove era giunto dal Regno Unito. "Nella giornata di venerdì 22 novembre - ha detto il legale - tornerò a contattare la Farnesina e l’ambasciata o consolato del Cairo per capire se loro hanno novità di qualsiasi tipo, se c’è stato un incontro con il mio assistito o se hanno notizie sulle sue condizioni”.

In Egitto, dopo essere stato trattenuto per un paio d'ore dalle autorità, e inizialmente privato del proprio passaporto italiano, il 44enne - coniugato e che lavora come attore pornografico a livello internazionale con lo pseudonimo di Sheri Taliani - è stato ammanettato e ristretto per alcuni giorni nel carcere della capitale egiziana. Poi la madre, pagando un taxista, è riuscita a sapere che era stato trasferito in quello di Alessandria d'Egitto. Da allora i suoi cari, che si sono affidati all'avvocato Russo, non hanno avuto più notizie di lui, se non indirette e tutte da verificare.

L'ultimo contatto con Elanain, la madre lo ha avuto a Il Cairo, dove ha potuto incontrarlo nel carcere per pochissimi minuti, durante i quali il figlio le avrebbe spiegato - in lingua italiana per non farsi capire dagli agenti penitenziari - di essere trattato in modo disumano. Di dover stare quasi sempre in piedi nella sua cella, di potersi stendere su una branda solo per pochi minuti per lasciare il posto agli altri detenuti. Che per sedersi deve pagare e che ha ancora indosso i vestiti del giorno dell'arresto. Poi nulla più.

La questione è stata attenzionata anche dal Ministero degli Esteri e dall'ambasciata italiana a Il Cairo che assicura di seguire la vicenda "con la massima attenzione, in stretto coordinamento con la Farnesina e in collegamento costante con i familiari dell'uomo e il loro legale" e di aver chiesto l'autorizzazione ad effettuare "quanto prima una visita consolare" presso il carcere di Alessandria.

Visita i cui tempi si sarebbero dilatati perché Elanain Sharif sarebbe entrato nel Paese d'origine utilizzando il passaporto egiziano, e non quello italiano che, inizialmente sequestrato, gli sarebbe stato restituito dopo qualche giorno. Le motivazioni dell'arresto, che ancora non sono state rese note ufficialmente, potrebbero essere collegate a contenuti Facebook relativi al 44enne italo-egiziano, ritenuti 'immorali' dalle autorità egiziane. Ma ora la speranza dei suoi cari è che possano avere presto notizie positive sulle sue condizioni e quindi su una vicenda giudiziaria che, viste le ripetute tensioni fra Italia ed Egitto (il drammatico caso Regeni e la vicenda di Patrick Zaki sono note all'opinione pubblica), crea una comprensibile preoccupazione.

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