Attualità
Dino Fucchi e Ruggero Brunelli
Un’amicizia storica, lunga 80 anni, che per motivi opposti ha visto Dino Fucchi, classe 1938, e Ruggero Brunelli, classe 1937, separarsi fisicamente, ma che li ha uniti ancora di più. E così, quando nei giorni scorsi i due si sono ritrovati a Nocera Umbra dopo anni, sono riaffiorati i ricordi di una vita. Dino e Ruggero si conoscono da sempre, ancora prima di iniziare la scuola elementare già si frequentavano e giocavano assieme sulle montagne umbre della Bandita di Nocera Umbra. Raggiunta l’età, hanno iniziato a frequentare la scuola elementare nel cuore della montagna, alla Tenuta Fani, dove una comunità di 23 famiglie di contadini hanno ricavato un locale per dare modo ai loro ragazzi (una ventina) di fare lezione senza dover scendere nei paesi. La Tenuta Fani infatti era più vicina di qualunque altro paese alle case di questi bimbi. Ma per arrivarci occorrevano due ore di cammino, zaino in spalla, e altrettante ne servivano per tornare a casa terminate le lezioni. Sentieri che i ragazzi percorrevano da soli, in mezzo alla boscaglia, non privi di pericoli.
Lungo il sentiero, Dino e Ruggero avevano escogitato segnali per comunicare il passaggio all’incrocio dei Trocchi: se chi arrivava all’incrocio trovava per terra un bastone di legno posto in un certo modo, significava che l’amico era già passato e lui non doveva fermarsi ad aspettarlo; se il bastone non c’era, l’amico non era ancora passato e a sua volta il bambino poteva decidere se proseguire da solo (mettendo il bastone per avvisare l’altro) o fermarsi all’incrocio ad attendere l’amico per percorrere un tratto di strada insieme. Dino racconta che dopo la scuola si fermava a mangiare una merenda semplice preparata dalla mamma Gina all’alba con le uova fresche del pollaio di casa: pane e frittatina per ristorarsi prima di intraprendere il viaggio di ritorno. La maestra invece arrivava da Assisi a Catecuccio con la corriera, e poi qualche contadino andava a prenderla con il cavallo e il carretto per portarla alla Tenuta Fani, dove era stata ricavata una sola classe eterogenea di una ventina di bambini di diverse età, a cui la maestra impartiva le lezioni. Vista la difficoltà nel compiere il tragitto da Assisi a Catecuccio e poi alla Tenuta, ma anche le distanze che i bambini stessi dovevano percorrere a piedi, le lezioni venivano sospese nel periodo invernale, quando i sentieri diventavano impraticabili a causa della neve.
Con gli anni, l’amicizia tra Dino e Ruggero è cresciuta con loro, e da giovani andavano insieme a ballare, alle festicciole nei paesi vicini, nei luoghi di ritrovo dove si giocava a carte, rincasando sempre a piedi e sempre da soli, con la sola luce della luna a guidarli, nelle notti buie, su sentieri che ormai conoscevano anche a occhi chiusi. Poi la vita li ha portati in direzioni diverse: Dino, a metà degli anni ’50, si è trasferito a Foligno con la famiglia e successivamente ha formato la propria famiglia a Busto Arsizio, in provincia di Varese, mantenendo però sempre la casa a Foligno ora rilevata dalla figlia Simona Fucchi, in un passaggio generazionale che trasmette non solo la proprietà, ma soprattutto il grande amore per quei luoghi ricchi di memoria. Ruggero ha vissuto a Castello di Montecchio vicino Lanciano, e ora abita con la famiglia a Nocera Umbra. Insomma, un’amicizia che ha saputo superare gli anni e le distanze.
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