FOLIGNO
Molestie in pieno giorno, nel parco più amato e frequentato della città. È quanto sarebbe successo a una giovane folignate mercoledì 30 luglio mattina, mentre si stava godendo una sessione di jogging al parco dei Canapè. Qui dove sarebbe stata avvicinata da un uomo, al momento ignoto, che avrebbe tentato un approccio prima verbale e poi fisico. L’episodio è stato denunciato sui social dalla madre della ragazza, poche ore dopo l’accaduto: “Stamattina ai Canapè mia figlia è stata molestata da un tipo vestito di nero con cappellino nero e zaino voluminoso rosso" - ha scritto in un post su Facebook - "è riuscito a fuggire è stata fatta regolare denuncia ai carabinieri. Volevo solo avvisare chi si reca ai Canapè”.
Stando a quanto raccontato dalla donna, il tutto sarebbe successo intorno alle 10.30 del mattino. La figlia stava facendo una corsa all’interno del parco, quando l’uomo le si sarebbe avvicinato “con la bava alla bocca”, dicendole che la stava osservando mentre svolgeva attività fisica, per poi tentare un approccio fisico, sfiorandola e cercando di baciarla. Gesti che hanno lasciato interdetta la ragazza, che tutto avrebbe potuto immaginare meno che un epilogo simile per la sua sessione di sport all’aria aperta. Fortunatamente però nel parco in quel momento la giovane non era sola: due ragazze, a non molta distanza, avrebbero assistito alla scena e avrebbero iniziato ad urlare, per poi provvedere subito a chiamare le forze dell’ordine. E proprio la reazione delle due testimoni avrebbe indotto l’uomo a darsi alla fuga, dirigendosi verso l’uscita più vicina dal parco: quella che conduce direttamente al parcheggio sottostante.
La denuncia della ragazza è stata raccolta dai carabinieri della compagnia folignate, che ora stanno svolgendo tutti gli accertamenti del caso, per ricostruire la vicenda e per riuscire a individuare l’autore delle molestie denunciate.
E in tal senso, un aiuto importante potrebbe arrivare dalla descrizione dell’uomo fornita dalla giovane ai militari. Un identikit, da quanto è stato possibile ricostruire, che parla di un uomo sulla 50ina, di statura media e in carne, con indosso un berretto con la visiera, dei pantaloni corti e una maglia nera, e uno zaino “voluminoso” di colore rosso, come riferito dalla madre della ragazza anche sui social. Oltre all’identikit, un prezioso contributo agli accertamenti dei militari, potrebbe arrivare anche dal racconto delle due ragazze che hanno assistito alla scena, oltre alle telecamere del sistema di videosorveglianza pubblica, con gli occhi elettronici puntati sulla città che potrebbero aver ripreso l’uomo mentre si dava alla fuga.
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