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Il caso

Umbria, caro carburanti: il prezzo della benzina arriva sopra i due euro. Guglielmi (Figisc): "Gestori sono vittime"

Catia Turrioni

15 Gennaio 2025, 08:33

caro benzina

Anche in Umbria rincari dei carburanti

E’ allarme rincari carburanti anche in Umbria dove ieri, 14 gennaio, secondo le rilevazioni del Mimit (ministero delle Imprese e del Made in Italy), il prezzo massimo della benzina ha superato i 2 euro al litro in modalità self (prezzo notoriamente inferiore a quello in modalità servito). Il prezzo medio si attesta, invece, a 1,804. Poco più basso il prezzo medio del gasolio al litro, 1,709. In alcuni distributori della regione, tuttavia, si sfiorano i due euro (1,999). Giulio Guglielmi, presidente Figisc Umbria (l’associazione dei gestori degli impianti di distribuzione carburanti che aderiscono a Confcommercio) ribadisce il concetto: “Gli aumenti del prezzo dei carburanti per noi gestori non rappresentano un vantaggio economico perché il margine in nostro favore resta sostanzialmente invariato. Noi siamo vittime della situazione, come i consumatori”.


Assoutenti esprime preoccupazione per l’ondata di rialzi registrata sulla rete: “Siamo pronti a chiedere l’intervento di Mister Prezzi affinché si avvii una approfondita indagine sulla formazione dei listini di benzina e gasolio in Italia”, dice il presidente Gabriele Melluso. “Al netto dell’andamento del petrolio che, come noto, incide in modo immediato sui listini praticati alla pompa - spiega - riteniamo si debba fare luce sull’intera filiera dei carburanti per capire se vi siano anomalie o speculazioni a danno degli automobilisti. Occorre inoltre ragionare sul peso della tassazione che vige in Italia sui carburanti, considerato che oggi per ogni litro di benzina acquistato dai cittadini il 58,7% è assorbito da Iva e accise, percentuale pari al 54,5% per il gasolio. Questo significa che ai prezzi medi attuali per ogni litro di benzina 1,051 euro se ne vanno in tasse, 0,922 euro per ogni litro di diesel. E proprio in fatto di carburanti l’Italia risulta ai vertici europei del caro-tasse: il nostro Paese è al quarto posto in Ue per la tassazione sulla benzina, preceduto solo da Olanda, Danimarca, Germania e Grecia, e addirittura al terzo posto per il gasolio”.


L’Unione nazionale consumatori stima che, dall’inizio dell’anno, un litro di benzina self è aumentato di quasi 4 cent, +2,1%, pari a 1 euro e 82 cent per un pieno di 50 litri. Anche per il gasolio il rincaro è di quasi 4 cent al litro, +2,2%, pari sempre a 1 euro e 82 cent a rifornimento. “Insomma, ancora una volta si arrotondano gli incassi approfittando dei viaggi degli italiani”, dice il presidente Massimiliano Dona.
Mentre il Codacons parla di effetti disastrosi degli aumenti su famiglie e imprese: “Il timore è che i rincari interesseranno non solo i carburanti ma anche le bollette di luce e gas”, si legge in una nota. “Invitiamo il governo a prestare la massima attenzione all’andamento dei carburanti, per evitare prezzi fuori controllo e ripercussioni per le tasche delle famiglie - evidenzia il presidente Carlo Rienzi - considerato che all’incremento di benzina e gasolio corrispondono non solo maggiori costi di rifornimento, ma anche effetti sull’inflazione dovuti all’aumento dei listini al dettaglio dei prodotti trasportati su gomma”. Oggi, 15 gennaio, il ministro dello Sviluppo economico Adolfo Urso dovrà rispondere in Parlamento a una interrogazione del Pd sul caro energia e carburanti. “Chiediamo al ministro Urso di rendere noto cosa stia facendo il governo per fermare il rialzo dei costi dell’energia per le famiglie e le imprese italiane”, dice il capogruppo Pd nella commissione Attività produttive della Camera, Vinicio Peluffo, primo firmatario del question time sottoscritto anche dai deputati Pd De Micheli, Di Sanzo, Gnassi, Pandolfo, Ferrari, Ghio, Casu, Fornaro.

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