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Andrea Camilleri, dal commissario Montalbano all'incontro con Luigi Pirandello: scopri la vita privata e l'amore per la sua Rosetta

La vita di Camilleri fu costellata di aneddoti affascinanti. Non ha mai sostenuto l'esame di maturità, diplomandosi solo grazie allo scrutinio a causa della guerra. È stato anche attore, interpretando un vecchio archeologo nel film La strategia della maschera di Rocco Mortelliti

Annalisa Ercolani

06 Settembre 2025, 19:45

Andrea Camilleri, dal commissario Montalbano all'incontro con Luigi Pirandello: scopri la vita privata e l'amore per la sua Rosetta

Andrea Camilleri e Luca Zingaretti

Questa sera Rai 1 celebra un gigante della letteratura italiana: Andrea Camilleri, il maestro di Montalbano, torna a vivere sullo schermo nel documentario che racconta i cento anni dalla sua nascita. Dal piccolo Nenè di Porto Empedocle, affidato a San Calogero, all’incontro che cambiò la sua vita con Luigi Pirandello, il film svela la storia di un uomo che ha trasformato la Sicilia in mito letterario.

Andrea Calogero Camilleri nacque il 6 settembre 1925 a Porto Empedocle, nell'Agrigentino, in quello che sarebbe diventato un giorno miracoloso per la letteratura italiana. La sua nascita, avvolta in un'aura di sacralità siciliana, coincise con la festa di San Calogero, il "Santo nero" venerato dalla popolazione locale. Sua madre Carmelina Fragapane, terrorizzata dalla perdita di due figli precedenti (un fratello morto a sei mesi e una sorella, Elvira, a due anni per un'infezione causata da un bisturi non sterile), decise di mettere il neonato sotto la protezione del santo. Durante la processione, la levatrice sollevò il piccolo al cielo offrendolo devotamente a San Calogero. Questo gesto religioso avrebbe segnato tutta l'esistenza dello scrittore: pur dichiarandosi ateo, Camilleri mantenne per tutta la vita una profonda venerazione per il Santo nero.

Una famiglia tra tradizione e modernità

Il padre Giuseppe Camilleri era ispettore delle compagnie portuali e aveva partecipato alla Marcia su Roma, incarnando lo spirito dell'epoca fascista. La madre Carmelina aveva soprannominato il figlio "Nenè" quando aveva circa sei anni. La famiglia Camilleri aveva origini maltesi ed era economicamente benestante, permettendo al giovane Andrea di crescere in un ambiente culturalmente stimolante. Il padre possedeva una piccola ma fornita biblioteca dalla quale il piccolo Nenè attingeva quotidianamente, sviluppando quella passione vorace per la lettura che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita.

Un dettaglio familiare di grande rilevanza letteraria era la nonna paterna, Carolina Morello, cugina di primo grado di Luigi Pirandello. Questa parentela avrebbe influenzato profondamente il futuro percorso artistico di Camilleri, creando un filo conduttore che legava due delle più grandi figure della letteratura siciliana del Novecento.

L'incontro leggendario con Pirandello

Nel pomeriggio di maggio del 1935, quando aveva appena dieci anni, Camilleri visse un incontro che avrebbe segnato indelebilmente la sua esistenza. Luigi Pirandello si presentò a casa della nonna Carolina, indossando la solenne divisa di Accademico d'Italia. Il piccolo Andrea, impressionato da tanto sfarzo, lo scambiò per un ammiraglio.

Il dialogo, rigorosamente in dialetto siciliano, rimase impresso per sempre nella memoria di Camilleri:

  • Cu si tu? (Chi sei tu?), chiese Pirandello.

  • Nenè Camilleri sugnu (Sono Nenè Camilleri), rispose il bambino.

  • C'è tò nonna Carulina? (C'è tua nonna Carolina?), domandò il drammaturgo.

Quando il piccolo corse dalla nonna gridando: "Nonna, c'è un ammiragliu ca si chiama Luicinu Pirannellu e ti voli parlari!" (Nonna, c'è un ammiraglio che si chiama Luigino Pirandello e ti vuole parlare!), la donna balzò dal letto esclamando: "Oh Madre Santa". Questo incontro, durato pochi minuti ma carico di simbolismo, rappresentò un passaggio di testimone non ufficiale tra il vecchio maestro del teatro siciliano e il futuro narratore di Vigata.

Gli anni della formazione e i primi amori

Durante la guerra, nel 1943, Camilleri frequentava il liceo classico Empedocle di Agrigento ma non poté sostenere l'esame di maturità a causa dello sbarco alleato in Sicilia. Le autorità scolastiche decisero che sarebbe valso solo lo scrutinio, permettendogli così di diplomarsi senza sostenere prove.

Trasferitosi a Roma alla fine degli anni Quaranta, si iscrisse all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio D'Amico, divenendo l'unico allievo regista del corso di Orazio Costa. Fu durante questi anni che iniziò la sua carriera artistica, prima come regista teatrale e poi come funzionario Rai.

Il grande amore: Rosetta Dello Siesto

Nel 1953, durante la messa in scena di Abbiamo fatto un viaggio di Raoul Maria De Angelis al Teatro Pirandello, Camilleri incontrò quella che sarebbe diventata la donna della sua vita: Rosetta Dello Siesto. Milanese, laureata all'Università La Sapienza con una tesi su Pico della Mirandola, Rosetta era stata assegnata come assistente alla regia.

Il colpo di fulmine fu immediato ma non ricambiato inizialmente. Come raccontò lo stesso Camilleri: "Dopo che lo spettacolo andò in scena partii per restare un mese in Sicilia dai miei. Trascorsa una settimana, mi resi conto con mia grande sorpresa che non c'era stato giorno che non avessi pensato a quella ragazza". Tornato a Roma, le telefonò per invitarla a cena e lei accettò. "Da quella sera ceniamo assieme da oltre sessant'anni", scrisse in seguito nel suo testamento letterario.

Si sposarono nel 1957 e il loro matrimonio durò 62 anni, fino alla morte dello scrittore nel 2019. Dal loro amore nacquero tre figlie: Andreina, Mariolina ed Elisabetta. Camilleri definì sempre Rosetta "la spina dorsale della mia esistenza" e "la prima lettrice di ogni mio scritto". Il segreto della loro lunga unione? "Se il mio matrimonio è durato tanto ciò è dovuto principalmente all'intelligenza, alla comprensione e alla pazienza di Rosetta".

I segreti e le curiosità del maestro

La vita di Camilleri fu costellata di aneddoti affascinanti. Non ha mai sostenuto l'esame di maturità, diplomandosi solo grazie allo scrutinio a causa della guerra. È stato anche attore, interpretando un vecchio archeologo nel film La strategia della maschera di Rocco Mortelliti.

Non ha sempre scritto in siciliano: le sue prime opere letterarie furono poesie in perfetto italiano che ricevettero premi e furono pubblicate da Giuseppe Ungaretti. Solo dopo aver scoperto il teatro in dialetto di Goldoni e del Ruzzante sviluppò l'amore per l'uso letterario del siciliano.

Nel 2006, ha già consegnato all'editore Sellerio l'ultimo libro della saga di Montalbano, Riccardino, con il finale della storia, chiedendo che venisse pubblicato solo dopo la sua morte. Un gesto che dimostra la sua straordinaria lucidità e il controllo totale sulla propria opera narrativa.

È diventato anche un personaggio di fumetto: nel 2013 apparve in Topolino nella storia Topolino e la promessa del gatto, ambientata in Sicilia con il commissario Salvo Topalbano e il signor Patò, che aveva le sue fattezze.

Il linguaggio come ponte tra mondi

L'invenzione linguistica di Camilleri nacque dalla necessità di trovare un codice espressivo che unisse la tradizione orale siciliana con la narrazione contemporanea. Come scrisse in Il gioco della mosca (1995): "Il mio era un paese di terra e mare. Aveva un hinterland abbastanza grande da potervi fare allignare i germi di una cultura contadina che s'intrecciavano, si impastavano con quelli di una cultura, più articolata e mossa, che era propria dei pescatori, dei marinai".

L'eredità di un gigante

Andrea Camilleri si spense il 17 luglio 2019 a Roma, all'età di 93 anni, lasciando un'eredità letteraria di oltre cento opere tradotte in più di trenta lingue. La sua Rosetta lo seguì il 1° maggio 2025, a 97 anni, chiudendo definitivamente il capitolo di una delle storie d'amore più belle e durature del mondo della cultura italiana.

Il piccolo Nenè che nel 1935 aveva aperto la porta a Pirandello era diventato il narratore che aveva saputo trasformare la sua Porto Empedocle nell'immaginaria Vigata, regalando al mondo il commissario Montalbano e una galleria di personaggi indimenticabili. La sua vita, iniziata sotto il segno di San Calogero e benedetta dall'incontro con il grande Pirandello, si era trasformata in una delle più straordinarie avventure letterarie del Novecento italiano.

Fonti: 

  • Wikipedia – Andrea Camilleri : offre una panoramica completa e verificata della sua vita, carriera e opere.

  • Fondo Andrea Camilleri – Biografia : risorsa ufficiale che documenta dettagli privati, familiari e professionali.

  • Porto Empedocle Blog – L’incontro memorabile tra Camilleri e Pirandello

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