LETTERATURA
Andrea Camilleri
Arriverà in libreria e negli store digitali il 27 agosto il volume che la Rai dedica ad Andrea Camilleri nel centenario della nascita. Il maestro di Porto Empedocle non parlava mai per semplice conversazione: faceva letteratura. E il suo commissario Montalbano, insieme a Pinocchio, è tra i personaggi italiani più amati al mondo.
Il libro raccoglie vent’anni di incontri, ricordi e testimonianze che ricostruiscono l’avventuroso romanzo della sua vita: dall’infanzia segnata dalla guerra agli anni difficili del dopoguerra, dal debutto teatrale all’approdo in Rai, "la mia seconda casa". Qui visse stagioni memorabili accanto a Eduardo De Filippo e Gino Cervi, tra censure, sperimentazioni e interviste impossibili.
Tra le pagine riaffiorano le sue passioni e i suoi legami più forti: l’amore per Rosetta, compagna di sempre, i dieci anni di rifiuti editoriali prima del successo, la creazione del vigatese, l’amicizia con Elvira Sellerio. Senza dimenticare i maestri — Simenon, Pirandello, Sciascia — che hanno alimentato il suo immaginario.
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Negli anni della cecità tornò al teatro con un intenso monologo su Tiresia. Sempre fedele al suo impegno civile, Camilleri ha saputo cambiare l’immagine della Sicilia e lasciare un patrimonio unico di storie e idee. Il volume Amo le triglie di scoglio, curato da Vincenzo Mollica e Bruno Luverà, ricuce le tracce che Camilleri ha lasciato in Rai, offrendo ai lettori un viaggio letterario capace di sorprendere ancora oggi.
Andrea Camilleri nacque il 6 settembre 1925 a Porto Empedocle, in una famiglia legata per parentela a Luigi Pirandello e di origini maltesi.A dieci anni, suggestionato dalla propaganda fascista, scrisse una lettera a Benito Mussolini chiedendo di poter combattere in Etiopia. Mussolini rispose, ricordandogli che era ancora troppo giovane ma che un giorno sarebbe servito al Paese. Da quell’episodio nacque molti anni dopo il romanzo La presa di Macallè, con protagonista Michelino, bambino vittima dell’indottrinamento del regime.
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Studiò al liceo Empedocle di Agrigento, dove nel 1943 ottenne la maturità senza esami a causa della guerra. Nel dopoguerra visse a Enna, frequentò la Biblioteca Comunale e si formò come scrittore grazie alle letture e alle amicizie letterarie. Nel 1947 vinse il Premio Firenze con alcune poesie, segnando l’inizio del suo percorso artistico. Dal 1940 si trasferì a Roma, ma a partire dal 1968 trascorse lunghi periodi a Bagnolo, sul Monte Amiata, che definì il suo "luogo del cuore2. Qui, nel 2014, ricevette la cittadinanza onoraria e nel 2017 gli fu intitolato il Teatro Comunale. Dal 1957 fu sposato con Rosetta Dello Siesto, compagna di una vita, da cui ebbe tre figlie.
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