MODA
L’uniforme dei carabinieri
L’uniforme dei carabinieri è molto più di un semplice abito: è storia, tradizione, simbolo di autorità. Ma non tutti sanno che dietro la sua attuale veste nera c’è la mano di uno dei più grandi stilisti italiani: Giorgio Armani. L’Arma dei carabinieri nasce il 13 luglio 1814 come Corpo dei Carabinieri Reali. Le prime uniformi erano turchine, poi grigio-verdi, in linea con il Regio Esercito e con l’idea di un’Italia unita. La svolta arriva nel 1933 con la riforma Baistrocchi: gli ufficiali iniziano a vestire di nero, colore che nei decenni seguenti si diffonde fino a diventare, negli anni ’90, la tinta ufficiale per tutti i gradi.
È però nel 1998 che l’uniforme assume il volto che conosciamo oggi, come riporta l'articolo di Geopop. Chiamato a rinnovare lo stile, Armani decide di puntare sul nero come tratto distintivo. Abbandona il khaki usato tra gli anni ’30 e gli anni ’80 e il blu turchino che aveva caratterizzato parte dei ’90, e disegna una divisa sobria, elegante e immediatamente riconoscibile. Immancabile la bandoliera bianca, segno inconfondibile dei carabinieri.
La scelta del nero non è solo estetica. È pratica, perché resiste meglio allo sporco rispetto a tinte più chiare, ed è psicologica, perché trasmette autorità, disciplina e solennità. Senza dimenticare che il nero, nel mondo della moda e delle istituzioni, resta il colore per eccellenza dell’eleganza.
La divisa dei Carabinieri racconta dunque due secoli di storia: dalle origini sabaude al Regno d’Italia, fino all’innovazione stilistica di Armani. Una tradizione militare che si rinnova senza perdere la sua forza simbolica: ordine, autorità, eleganza.
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