LA VICENDA
Mi piace così
Un programma che promette di far dimagrire senza fatica grazie a pasti pronti consegnati a casa. È l’idea di Mi piace così, servizio della francese Comme J’aime, finito sotto la lente di Altroconsumo: funziona davvero? E soprattutto, conviene?
Il servizio propone menu settimanali già pronti, da scaldare al microonde e adattati al profilo dell’utente in base a età, peso, livello di attività e obiettivo di dimagrimento. I programmi sono differenziati: tre pensati per le donne (Base, Equilibrio, Nutri55) e due per gli uomini (Equilibrio, Dinamico55). La giornata alimentare prevede tre o quattro pasti, tra colazione, pranzo, cena e, in alcuni casi, uno snack. I piatti sono semplici, privi di conservanti e aromi artificiali; al cliente resta soltanto il compito di aggiungere frutta fresca e latticini. Ogni spedizione contiene i pasti per 28 giorni, suddivisi in quattro settimane.
Il nodo principale è il prezzo, decisamente alto rispetto ad altre alternative. Un programma mensile varia da 429 a 629 euro, a seconda del piano scelto e dell’obiettivo di dimagrimento. Una sola settimana costa invece tra i 215 e i 225 euro. La prima settimana è gratuita solo per i nuovi clienti che acquistano almeno un pacchetto mensile, con la possibilità di rimborso delle settimane non utilizzate.
Durante il percorso è previsto un supporto con consulenze bimestrali da parte di nutrizionisti, accompagnate da una guida alimentare e da consigli sullo stile di vita. È disponibile anche un’app dedicata che consente di monitorare il peso e l’attività fisica.
Secondo l’associazione i pasti sono equilibrati, vari e di buona qualità, con un apporto calorico tra le 1.200 e le 1.500 calorie giornaliere. Si tratta dunque di un programma efficace per perdere peso senza rischi nutrizionali, almeno per la maggior parte degli adulti sani. Il servizio è sicuramente comodo e permette di evitare la spesa e la preparazione dei pasti, ma il limite più evidente è che non educa a lungo termine: una volta concluso il percorso, chi non ha imparato a gestire autonomamente la propria alimentazione rischia di non mantenere i risultati raggiunti.
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Il programma non è nuovo a polemiche. Il sito e le campagne pubblicitarie sono state più volte censurate dallo IAP per messaggi considerati ingannevoli, come immagini prima e dopo e promesse di perdite di peso garantite. Sui social sotto il post del backstage di Iva Zanicchi piovono commenti: "E' stata photoshoppata bene, le hanno fatto un collo magro e lungo. La Ricciarelli avrà pur fatto la dieta, peccato che in questi giorni ai funerali di Baudo ha una stazza importante!". Altri utenti scrivono: "E' diventata un'ossessione vederla su Canale 5", "Un anno fa a Verissimo disse di essere andata da una nutrizionista". Ancora una volta, il mondo dei social si conferma specchio immediato di entusiasmi, perplessità e critiche.
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