Mercoledì 17 Settembre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

LIVE

logo radio

il personaggio

Katherine Johnson, la vera storia della calcolatrice umana de Il diritto di contare. Il diploma a 14 anni, la carriera in NASA, il salvataggio dell'Apollo 13

Ilaria Albanesi

01 Agosto 2025, 20:30

Katherine Johnson, la vera storia della calcolatrice umana de Il diritto di contare. Il diploma a 14 anni, la carriera in NASA, il salvataggio dell'Apollo 13

Katherine Johnson è stata una delle figure più importanti nella storia dell'esplorazione spaziale americana. Matematica, informatica e fisica, ha segnato una svolta nella storia della NASA. Le sue vicende sono raccontate nel film Il diritto di contare - nato dall'omonimo libro. 

Bambina prodigio

Nata a White Sulphur Springs il 26 agosto 1918, fin da piccola mostrò una capacità fuori dal comune per la matematica. Si diplomò a 14 anni e a 18 conseguì la laurea in matematica e francese con il massimo dei voti al West Virginia State College, un'università storicamente afroamericanaFu anche la prima donna afroamericana ad accedere alla scuola di specializzazione dell'Università della Virginia Occidentale, grazie a una storica sentenza che aprì le porte agli studenti neri.

La carriera alla NASA

Nel 1953 Johnson entrò alla NACA - poi Nasa - come calcolatrice umana: il suo lavoro era quello di svolgere manualmente complessi calcoli matematici relativi alla navigazione aerea e spaziale. Il suo talento la portò ben presto far parte del team - tutto maschile - che lavorava alle traiettorie dei voli spaziali. In un'epoca dominata da uomini bianchi, Katherine si fece strada con competenza, chiedendo di partecipare a riunioni tecniche da cui le donne erano escluse.

Dal 1953 al 1958 svolse l'attività di calcolatrice nell'ambito del programma di ricerca per l'attenuazione degli effetti delle raffiche di vento sugli aeromobili. Fu inizialmente assegnata alla West Area Computers, sezione composta da donne afroamericane e supervisionata dalla matematica Dorothy Vaughan, per poi essere trasferita alla Divisione Controllo di orientamento del Flight Research Center di Langley. Johnson, come le sue colleghe, veniva definita una coloured computer (calcolatrice di colore) e fu soggetta a una rigida segregazione razziale: pranzava, lavorava e utilizzava bagni separati rispetto ai colleghi bianchi. Tale situazione perdurò fino al 1958, anno in cui il gruppo di elaborazione dati afroamericano venne sciolto.

A partire da quell'anno, Johnson ricoprì il ruolo di ingegnere aerospaziale fino al suo pensionamento nel 1986. Nel 1959 calcolò la traiettoria per il primo volo spaziale statunitense con equipaggio - poi affidato ad Alan Shepard - e determinò la finestra di lancio per la missione Mercury del 1961. Fu anche responsabile della redazione dei diagrammi di backup per la navigazione manuale degli astronauti, da usare in caso di guasti elettronici.

Nel 1962, durante il volo orbitale di John Glenn con la missione Friendship 7, fu chiamata a verificare i calcoli effettuati dai primi calcolatori elettronici: lo stesso Glenn si rifiutò di partire senza una sua conferma personale dei dati. Johnson proseguì il lavoro con i computer digitali e contribuì in modo determinante a consolidare la fiducia nella nuova tecnologia. Tra i suoi contributi più noti vi è il calcolo della traiettoria per l’allunaggio dell'Apollo 11 nel 1969.

Nel 1970 fu coinvolta nella gestione dell'emergenza della missione Apollo 13: le sue procedure e grafici si rivelarono fondamentali per il ritorno sicuro dell'equipaggio. Negli anni successivi, lavorò anche al programma Space Shuttle, al satellite per l'osservazione terrestre Earth Resources Satellite, e contribuì ai piani preliminari per una futura missione su Marte.

Vita privata

Nel 1939 sposò James Francis Goble, con cui ebbe tre figlie: Constance, Joylette e Katherine. Dopo aver insegnato in una scuola pubblica per studenti afroamericani, lasciò il lavoro per dedicarsi alla famiglia. Tuttavia, la sua passione per la matematica non si spense mai.

Nel 1956, Katherine affrontò un grave lutto: il marito morì a causa di un tumore al cervello. Tre anni dopo, nel 1959, si risposò con il tenente colonnello James A. Johnson, veterano della guerra di Corea, con cui rimase sposata per oltre sessant'anni, fino alla sua morte nel 2019.

Katherine fu anche molto attiva nella vita religiosa e sociale: cantò per cinquant'anni nel coro della Carver Presbyterian Church e fece parte della storica sorellanza afroamericana Alpha Kappa Alpha. Negli ultimi anni visse a Hampton, in Virginia, assieme al marito. Fu nonna e bisnonna affettuosa, sempre pronta a incoraggiare i suoi nipoti verso carriere scientifiche e tecnologiche.

Morì il 24 febbraio 2020 all’età di 101 anni in una casa di riposo a Newport News, in Virginia. Dopo la sua morte, la NASA la ricordò come una vera eroina americana, simbolo di intelligenza, determinazione e progresso civile.

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie