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Sanremo 2026, ultimatum Rai: Ariston o addio? Tensione per il futuro del Festival

Tra costi elevati e attriti con il Comune, la Rai deciderà entro agosto se restare a Sanremo o rischiare un trasloco che potrebbe costare caro

Claudia Boccucci

31 Luglio 2025, 21:00

Sanremo 2026, ultimatum Rai: Ariston o addio? Tensione per il futuro del Festival

Mancano pochi giorni al verdetto che potrebbe cambiare il destino del Festival di Sanremo. L'ultimatum è fissato per la fine della prima settimana di agosto, la Rai dovrà decidere se confermare la storica location di Sanremo o cercare una nuova sede per l'edizione 2026, una scelta che sta generando tensioni e dibattiti accesi, sia all'interno del consiglio di amministrazione di Viale Mazzini sia tra le istituzioni locali e gli artisti.

L'amministratore delegato Rai, Giampaolo Rossi, ha aggiornato il Cda sullo stato della trattativa con il Comune di Sanremo, volta a definire l'organizzazione del prossimo Festival. Tuttavia, emergono perplessità tra i consiglieri, nonostante l'approvazione unanime di febbraio per partecipare al bando comunale. Il nodo cruciale rimane le condizioni economiche imposte dal Comune, giudicate troppo onerose da alcuni membri del consiglio. Si rimprovera alla Rai di aver accettato di partecipare al bando, temendo la concorrenza di altri soggetti, quando un'assenza di competitor avrebbe potuto semplificare la trattativa.

Dal canto suo, il sindaco di Sanremo, Alessandro Mager, non nasconde l'irritazione. Partecipare a un bando implica accettarne le regole, e un fallimento delle trattative potrebbe avere conseguenze pesanti. Non solo la sua poltrona sarebbe a rischio, ma l’intera economia locale – dagli albergatori ai commercianti – subirebbe un danno milionario, riporta La Presse

Il rischio per la Rai, però, è altrettanto alto. Spostare il Festival altrove potrebbe essere percepito come un ridimensionamento dagli inserzionisti pubblicitari, con un impatto diretto sulle entrate. Lo scorso anno, il Festival ha generato un record di 67 milioni di euro, ma un "piano B" lontano dall'Ariston potrebbe ridurre gli ascolti e, di conseguenza, il valore degli spazi pubblicitari. A questo si aggiunge l'aumento dei costi per la prossima edizione, stimati in circa 3,5 milioni di euro tra la quota per il Teatro Ariston, la gestione dei biglietti e la percentuale sugli eventi pubblicitari. 

La tradizione, poi, non è un dettaglio trascurabile. Spostare il Festival da Sanremo è un'idea che molti considerano un vero e proprio autogol. Lo ha detto senza mezzi termini Al Bano, icona della musica italiana, in un'intervista a LaPresse: "Fare il Festival lontano da Sanremo è sbagliatissimo. Devono trovare a tutti i costi un accordo. Il Festival è nato a Sanremo e deve resistere a Sanremo. È un elemento storico, è come perdere il Colosseo e trasportarlo a Cellino San Marco". Gli fa eco Simone Cristicchi: "Spostare il Festival non avrebbe senso per la storia di quel teatro e di quella città. Sarebbe un sacrilegio". La posta in gioco è sicuramente alta, riusciranno le parti a trovare un accordo che salvi il Festival? La risposta arriverà a breve.

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