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La nomina

La perugina Giovanna Giubbini dirigerà l’Archivio centrale di Stato

Lascia la Segretaria regionale del ministero della Cultura per l’Umbria

Sabrina Busiri Vici

26 Luglio 2025, 21:03

La perugina Giovanna Giubbini dirigerà l’Archivio centrale di Stato

Giovanna Giubbini

Giovanna Giubbini, dalla segreteria regionale del ministero della Cultura per l’Umbria, passa alla direzione dell’Archivio centrale di Stato. Nomina di grande prestigio per la dirigente ministeriale perugina. “La notizia mi è arrivata da poco - fa sapere Giubbini -, ma ufficialmente non ho ancora ricevuto una comunicazione. Ho comunque il decreto firmato dal ministro Giuli: lì sono riportate tutte le nuove attribuzioni per i 140 dirigenti nell’ambito della riforma in corso”.

- L’Archivio centrale di Stato è la memoria storica d’Italia...

Sì, quello che conserva le carte delle strutture centrali dello Stato. E’ di fatto la memoria storica dell’Italia, soprattutto del Risorgimento, ma anche del Novecento, perché raccoglie numerosi archivi privati: di architetti importanti, di enti come l’Eur, di artisti, letterati e politici.

- Rispetto all’incarico che stava svolgendo in Umbria, cosa comporterà la nuova nomina?

L’incarico che avevo qui era come segretaria regionale del Ministero, quindi con competenze legate al territorio umbro. L’Archivio Centrale è invece un ente nazionale, con una struttura complessa e articolata. È un cambiamento significativo, sia in termini di responsabilità che di portata.

- Lascerà quindi l’incarico in Umbria?

Sì. Anche perché, con la riforma in atto, i segretariati regionali non esisteranno più. Alcune delle loro funzioni verranno assorbite dalle Direzioni regionali, altre passeranno agli uffici periferici, come le Soprintendenze. Insomma, era comunque una struttura destinata a cambiare profondamente.

- Quando avrà inizio l’esperienza romana?

Il decreto di nomina è uscito, insieme a quello degli altri dirigenti. Non so ancora quando la Corte dei Conti registrerà la nomina, ma sicuramente entrerà in vigore entro agosto e sarò operativa dal primo settembre. Intanto ho già iniziato a organizzare il passaggio di consegne qui in Umbria.

- Nel percorso della sua carriera, come si pone il nuovo in carico?

È sicuramente un passaggio importante. Ho diretto archivi significativi, come quelli di Venezia e Bologna, ma l’Archivio Centrale dello Stato è un unicum: in Italia ci sono 92 archivi di Stato, ma l’Archivio Centrale è uno solo. È un incarico di grande visibilità e comporta relazioni dirette con le principali amministrazioni dello Stato. C’è anche una grande responsabilità: l’Archivio è gestito da un consiglio di amministrazione, gestisce direttamente fondi rilevanti e progetti del Pnrr, per oltre 50 milioni di euro. Un impegno enorme.

- La spaventa?

Non mi spaventa. So che ci saranno persone valide con cui collaborare. Da sola non si fa mai niente.

- Si dovrà trasferire a Roma?

Sì, prenderò casa lì. Ma continuerò a vivere in Umbria, farò avanti e indietro. Resterò legata alla mia terra, anche se non in forma istituzionale. Continuerò a insegnare alla Scuola dell’Archivio di Stato di Perugia, per esempio. Sono perugina, nata a Perugia, sposata con un perugino, vivo in centro storico. Ho girato tanto per lavoro, ma sono sempre tornata qui. Spero che questa nuova esperienza possa essere utile anche al mio territorio, come sempre. Cercherò di riportare qualcosa indietro, di continuare a dare un contributo, in un altro modo.

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