MUSICA
Da X Factor al main stage dell'Umbria Jazz: I Patagarri conquistano il Santa Giuliana. Per loro - band che si autodefinisce swing, jazz e swag - il palco del Festival è "Per noi che studiamo questa musica davvero un sogno. Forse un incubo, in realtà. Ma va bene" dice il cantante Francesco Parazzoli prima di esibirsi con il brano Sogni. Il gruppo ha esordito all'Arena dopo il concerto di Stefano Bollati, e ha intrattenuto il pubblico per un'ora e 30 portando la folla a ballare fin sotto il palco.
Versatilità strumentale, ironia e storytelling. I tre elementi che contraddistinguono questo gruppo milanese, che fa delle storie il marchio di fabbrica del loro cantautorato. Francesco Parazzoli (tromba e voce), Jacopo Protti (chitarra), Daniele Corradi (chitarra), Giovanni Monaco (clarinetto e sassofono) e Arturo Monaco (trombone e percussioni) introducono ogni brano con una storia, che prende forma attraverso la loro musica. Da rapine in centro a Milano alla donna molto ma molto grassa che agli inizi del novecento trova l'amore in Egitto, la band ha trascinato l'Arena nel loro universo attraverso la semplicità dei loro racconti narrati negli inediti del loro ultimo album, L'ultima ruota del Caravan. Il loro è un gipsy jazz mescolato al rap, che ha saputo conquistare il pubblico attraverso un vortice di energia.
I Patagarri hanno portato sul palco non solo brani inediti, ma anche cover di alcune delle canzoni più celebri della musica italiana - come Il cielo in una stanza di Gino Paoli -, classici internazionali come St. James Infirmary, messaggi di libertà come il grido "Free Palestine" sulle note di Hava Nagila, per poi concludere la serata con Bella Ciao.
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