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Sinner, il gomito fasciato e il trucco che ha evitato il peggio: l’arma nascosta sotto la maglia

Nessun annuncio ufficiale, ma un dispositivo tecnico usato dagli atleti professionisti ha fatto la differenza contro Shelton

Ambra Costanzi

09 Luglio 2025, 21:22

Sinner, il gomito fasciato e il trucco che ha evitato il peggio: l’arma nascosta sotto la maglia

Jannik Sinner, infortunato al gomito destro ma vincente a Wimbledon: è in semifinale (LaPresse)

Sembrava vulnerabile, invece ha dominato. Jannik Sinner oggi ha steso Ben Shelton in tre set e si è preso la semifinale di Wimbledon con una freddezza che ha smentito ogni allarme. Il gomito destro? Fasciato. Il dolore? Reale, ma sotto controllo. La trovata? Tecnica, non farmacologica. E l’effetto si è visto.

La scena più eloquente è arrivata ancora prima del match. Sinner è entrato in campo con un’ortesi compressiva bianca sul braccio, una fascia usata in ambito sportivo per migliorare la stabilità articolare e ridurre l’infiammazione muscolare. Secondo quanto spiegato da The Guardian, si tratta di un presidio usato per “limitare i micro-movimenti e aumentare il controllo neuromuscolare senza irrigidire l’articolazione”. Non è un dettaglio estetico: è un modo per giocare al massimo anche in presenza di un dolore reale, come quello emerso dopo la caduta nel match con Dimitrov.

A Wimbledon non è stato diffuso nessun bollettino medico. L’unica cosa certa è che Sinner martedì ha sostenuto una risonanza magnetica, come riportato da Sky Sport, e ha poi saltato l’allenamento outdoor. Non si è nascosto, ma ha scelto di non alimentare il caso. Nessun lamento, niente messaggi ai tifosi. Solo 20 minuti di palleggi indoor, per sentire le sensazioni. E oggi, con il braccio ancora fasciato, ha giocato una delle sue partite più intelligenti.

Contro uno come Shelton, che vive di ritmo e colpi esplosivi, Sinner ha fatto il contrario: ha rallentato, variato, imposto scambi più ragionati. Un modo per proteggere il gomito e allo stesso tempo togliere riferimenti all’avversario. Lo dicono i numeri: 50 punti vinti su 56 con la prima, nessuna palla break concessa, nessuna esitazione nei colpi da fondocampo.

Il commento più netto è arrivato da ATP Tour: “Sinner ha giocato con il gomito fasciato ma non ha mai dato l’impressione di essere in difficoltà. La gestione mentale e fisica è stata perfetta”. Anche La Gazzetta dello Sport ha sottolineato come il suo team abbia deciso di non ricorrere a fisioterapisti in campo, per non creare ulteriori tensioni.

In poche parole: ha stretto i denti, ha usato una protezione da professionista e ha impostato la partita su un piano dove il dolore non potesse farsi sentire.

E questa è forse la notizia più importante del giorno: non ha solo vinto con il braccio, ma con la testa. E chi aspettava un cedimento, ha scoperto che Jannik Sinner è entrato nella fase della carriera in cui anche un infortunio può diventare un’arma tattica.

Cos’è l’ortesi usata da Sinner e perché può fare la differenza

Non è un semplice tutore. L’ortesi compressiva che Jannik Sinner ha indossato al gomito durante i quarti di finale contro Shelton è uno strumento usato da molti atleti di alto livello per ridurre il carico articolare senza immobilizzare. A spiegarlo, in casi simili, è il portale medico Physiopedia, secondo cui “le ortesi dinamiche aiutano a limitare i micro-movimenti dolorosi e a migliorare la propriocezione muscolare”. In pratica: stabilizzano senza bloccare.

Nel tennis, il gomito è tra le zone più stressate, soprattutto in colpi come il servizio e il dritto in accelerazione. Secondo uno studio pubblicato sul British Journal of Sports Medicine, queste fasce possono ridurre l’irritazione da impatto e migliorare il controllo del gesto tecnico, soprattutto dopo contusioni leggere o episodi di sovraccarico.

Nel caso di Sinner, che ha riportato un trauma da caduta contro Dimitrov, l’uso di questa guaina ha avuto un duplice effetto: fisico (minor dolore, maggior stabilità) e mentale (maggior sicurezza nei movimenti). Il team ha scelto di non intervenire con medicazioni visibili o fasciature invasive, optando per una soluzione tecnica adottata anche da giocatori come Djokovic o Alcaraz in situazioni simili.

Il colore bianco e la forma compatta dell’ortesi, ben visibile sotto la manica, ha subito attirato l’attenzione dei fotografi. Ma la scelta, in realtà, è stata tutt’altro che estetica: ha permesso a Sinner di giocare con fiducia e continuità, senza compromettere fluidità e timing.

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