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Sinner, quei gesti prima del servizio che passano inosservati: cosa c’è dietro

A Wimbledon li vedremo anche oggi contro Dimitrov. E c’è un numero ricorrente che non è casuale

Ambra Costanzi

07 Luglio 2025, 08:28

Sinner, quei gesti prima del servizio che passano inosservati: cosa c’è dietro

Jannik Sinner, qui al servizio, oggi agli ottavi di Wimbledon affronta Dimitrov (LaPresse)

Non è solo talento, velocità o rovescio a due mani. Sul prato di Wimbledon, Jannik Sinner si affida anche a una routine mentale rigidissima, che si manifesta nei gesti ripetuti prima di ogni servizio. E oggi, nel match degli ottavi di finale contro Grigor Dimitrov (la partita è in programma sul campo centrale non prima delle ore 18), quel rituale sarà sotto osservazione.

7 rimbalzi per la prima, 5 per la seconda: il codice non cambia mai

Chi osserva Sinner con attenzione lo sa: prima del primo servizio fa rimbalzare la pallina esattamente 7 volte, prima del secondo sono 5. Sempre. Lo ha confermato lui stesso in un’intervista: “Mi dà equilibrio, è il mio modo per rientrare nel punto e resettare”.

Un’abitudine che richiama alla mente i tic dei grandi: Nadal con le bottigliette, Djokovic che batte la pallina per 20 secondi. Ma nel caso di Sinner, tutto appare più sobrio e calcolato. Non è superstizione, ma concentrazione strutturata.

Il tocco alla racchetta e il polsino: segnali al cervello

Subito dopo i rimbalzi, arriva un gesto che si ripete ogni volta: si sistema il polsino o la manica, poi tocca le corde della racchetta con la mano sinistra. Secondo gli esperti di psicologia sportiva, questi automatismi servono per creare una “zona sicura” mentale. Ogni movimento è un’àncora che rafforza l’attenzione e riduce il peso del momento.

È parte della mia routine, mi aiuta a essere presente”, ha detto in passato. Una presenza che oggi dovrà essere totale, perché Dimitrov è uno degli avversari più esperti del circuito.

Contro Dimitrov, serve la testa

Il match di oggi sul Centre Court è tutt’altro che scontato. Dimitrov, ex numero 3 del mondo e oggi 33enne, ha appena raggiunto la 100ª vittoria in uno Slam, e ha dichiarato alla stampa britannica di sentirsi “libero e senza pressioni”. Sinner, invece, arriva da tre vittorie dominanti (compreso il netto 6-1 6-3 6-1 contro Martinez) e non ha ancora perso un set in questa edizione del torneo.

In un confronto tra talento ed esperienza, l’equilibrio mentale può fare la differenza. E proprio per questo, la sequenza di gesti che Sinner ripete prima di ogni servizio assume un significato particolare: è lì che si costruisce il suo vantaggio invisibile.

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