Scuola
Maturità 2025, gli strafalcioni da non credere
C’è chi ha trasformato Gabriele D’Annunzio in un estetista, chi ha fatto vincere a Hitler il Nobel per la Pace e chi ha premiato Marie Curie con due Oscar. Gli esami di Maturità 2025 hanno lasciato dietro di sé, come ogni anno, una scia di strafalcioni clamorosi. A raccoglierli è stato il portale Skuola.net, in un report che sta facendo il giro del web, rilanciato anche da RaiNews.
Gli errori non riguardano solo gli studenti. In alcuni casi, anche i commissari d’esame si sono resi protagonisti di uscite discutibili, contribuendo a un vero e proprio “bestiario” della maturità che oscilla tra l’assurdo e il grottesco.
Sul versante letterario, lo scivolone più citato riguarda Gabriele D’Annunzio, definito non un esteta ma un “estetista”. Ma non è il solo: secondo alcuni maturandi, “La pioggia nel pineto” l’ha scritta Pascoli, mentre Pirandello avrebbe trattato della frantumazione dell’io “insieme a Pascoli”.
Altri studenti hanno localizzato Manzoni nel Seicento, e attribuito a Émile Zola nazionalità italiana, forse confondendolo con l’ex calciatore Gianfranco Zola.
Ancora più surreali le affermazioni in ambito scientifico: Marie Curie avrebbe vinto due premi Oscar, senza che nessuno in commissione correggesse l’affermazione.
Le lacune si fanno preoccupanti in ambito storico: Adolf Hitler avrebbe ricevuto il Nobel per la Pace, la Seconda guerra mondiale sarebbe iniziata nel 1933, e Auschwitz sarebbe stato liberato dagli Stati Uniti (in realtà dall’Armata Rossa).
Non manca la confusione sull’Italia contemporanea: per alcuni studenti il nostro Paese è ancora una monarchia. E Aldo Moro, figura centrale della Repubblica, sarebbe stato rapito da Cosa Nostra e non dalle Brigate Rosse.
Non sono mancate le gaffe anche tra i professori. Una commissaria d’arte ha indicato la nascita del Futurismo nel 1919, scatenando la correzione di un collega. Un altro ha domandato ingenuamente a una madre di gemelli se “hanno lo stesso DNA”.
E in inglese, c’è stato chi ha attribuito il romanzo “Oliver Twist” a Oscar Wilde, scambiandolo con “Il ritratto di Dorian Gray”.
Quello che fa sorridere, fa anche riflettere. Il report di Skuola.net non si limita a collezionare perle tragicomiche, ma lancia un campanello d’allarme sulla preparazione generale degli studenti — e sulla qualità della didattica.
Nel dubbio, meglio ripassare: il prossimo esame potrebbe regalare nuove sorprese.
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