televisione
L'incidente di Vermicino
Stasera alle 21.20 su Rai 2 va in onda La Tv nel pozzo, il documentario diretto da Andrea Porporati che racconta l'incidente di Vermicino, il tragico evento che sconvolse l'Italia tra il 10 e il 13 giugno 1981, portando alla morte del piccolo Alfredo Rampi, conosciuto da tutti come Alfredino. Il film, una co-produzione Rai Documentari e Kon-Tiki Film in collaborazione con Rai Teche, non si limita alla cronaca degli eventi ma si concentra sull'impatto mediatico della vicenda, analizzando come i media trasformarono la storia di un bambino caduto in un pozzo artesiano in una tragedia collettiva che cambiò per sempre il rapporto tra realtà e narrazione televisiva.
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La sera del 10 giugno 1981, il piccolo Alfredo Rampi, di sei anni, stava trascorrendo le vacanze con la famiglia nella loro seconda casa in località Selvotta, nel comune di Frascati. Durante una passeggiata con il padre, chiese di poter tornare a casa da solo attraverso i campi, ma non arrivò mai a destinazione. Le ricerche iniziarono alle 21.30 e intorno alla mezzanotte gli agenti localizzarono il bambino: i suoi lamenti provenivano da un pozzo artesiano largo 30 centimetri e profondo 80 metri, dove era bloccato a 36 metri di profondità.
Quello che iniziò come un caso di cronaca locale si trasformò rapidamente in un evento mediatico senza precedenti. Un giornalista del Tg2, Pierluigi Pini, intuì le potenzialità della storia e si recò a Vermicino con un operatore, registrando e mandando in onda la voce del bambino. Fu l'inizio di 18 ore di diretta televisiva a reti unificate che tennero 21 milioni di italiani incollati agli schermi.
Sul posto arrivò anche il presidente della Repubblica Sandro Pertini, che parlò al microfono con il piccolo e rimase tutta la notte fino alle 7 del mattino successivo. La tragedia si concluse il 13 giugno 1981 quando Alfredino cessò di rispondere alle chiamate della madre. Solo verso le 16 una piccola videocamera fornita dalla Rai mostrò il corpo immobile del bambino.
L'incidente di Vermicino ebbe conseguenze profonde sull'organizzazione dei soccorsi in Italia. La mancanza di coordinamento e l'improvvisazione degli interventi fecero comprendere l'esigenza di una struttura dedicata alla gestione delle emergenze, che negli anni successivi portò alla nascita del Dipartimento della protezione civile.
Andrea Porporati, nato a Roma nel 1964, è uno scrittore, sceneggiatore, regista e produttore italiano. Dopo l’esordio letterario con i romanzi La felicità impura (1990) e Nessun dolore (1994), si afferma nel cinema collaborando con Gianni Amelio alla sceneggiatura di Lamerica (1994), film pluripremiato a livello internazionale. Firma sceneggiature di successo per cinema e tv, tra cui L’inchiesta, Gino Bartali - L’intramontabile, I Viceré e La Piovra. Nel 2014 cura l’adattamento televisivo de Il nome della rosa. Esordisce alla regia nel 2001 con Sole negli occhi e dirige Il dolce e l’amaro (2006) e la miniserie Faccia d’angelo (2011), acclamata da pubblico e critica. Docente di regia dal 2012, realizza per la Rai fiction di successo come La classe degli asini (2016), I nostri figli (2018) e la docu-serie Aria (2020).
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