Royal Family
Lionel Richie ha fatto un singolare invito a Re Carlo: cantare con lui sul palco
Reduce da una impegnativa visita ufficiale in Canada, dove ha pronunciato uno storico discorso al Parlamento di Ottawa come sovrano del Commonwealth, Re Carlo III potrebbe ora ricevere un invito molto meno istituzionale ma altrettanto simbolico: salire su un palco con Lionel Richie.
Sì, proprio lui, l'autore di “Easy” e “All Night Long”, icona del soul americano, che nel pieno del suo tour britannico – il primo dopo oltre dieci anni – ha scherzosamente lanciato la proposta al sovrano. “Se il Re volesse cantare Easy like Sunday morning con me, sarebbe fantastico. Sarebbe uno spasso”, ha detto Richie in una lunga intervista al Sun, riportata anche dal Mirror e da ET Online.
Il cantante, 75 anni, ha aperto la tournée a Belfast nei giorni scorsi, davanti a una folla entusiasta, e ha colto l’occasione per ricordare la sua amicizia di lunga data con Re Carlo, conosciuto ai tempi del Prince’s Trust, l’organizzazione benefica fondata da Carlo nel 1976 e di cui Richie è ambasciatore globale dal 2019.
Il loro rapporto si è rafforzato ulteriormente nel 2023, quando Lionel Richie si è esibito al concerto di incoronazione del sovrano, davanti a decine di migliaia di spettatori e milioni di telespettatori in diretta mondiale. Come ricorda ET Online, fu proprio durante quella serata che il Re fu immortalato mentre si lasciava andare a qualche passo di danza sulle note di “All Night Long”, con accanto una sorridente Regina Camilla.
“Camilla ha un gran senso dell’umorismo,” ha dichiarato Richie sempre al Sun. “Lei sarebbe capace di farlo davvero. È uno spasso, nel senso più gentile del termine.” La battuta ha acceso i social: in molti ipotizzano ironicamente che se un duetto reale dovesse accadere, sarebbe proprio Camilla la più probabile partner vocale sul palco.
L’invito, per quanto scherzoso, rappresenta una delle rare occasioni in cui la monarchia britannica si intreccia con la cultura pop in modo diretto e, potremmo dire, musicale. Re Carlo – noto per il suo interesse per l’arte, l’ecologia e l’architettura – non è nuovo alla sperimentazione di linguaggi simbolici, e una comparsata su un palco musicale, sebbene improbabile, non sarebbe del tutto inedita per un sovrano che cerca di modernizzare l’immagine della corona.
Intanto, Lionel Richie continua il suo tour e il suo dialogo ironico con Buckingham Palace. Re Carlo, da parte sua, è tornato a Londra dopo l’impegno canadese, dove ha riaffermato il valore della monarchia come “pietra fondante dell’unità culturale” del Commonwealth.
Non canterà, forse. Ma la musica, tra battute e diplomazia, sembra essere ancora una lingua condivisa.
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