Royal Family
La Regina Camilla e l'amore per uno straordinario gioiello Windsor (LaPresse)
A prima vista sembrava solo un dettaglio scintillante appuntato sul soprabito verde salvia della regina Camilla. Ma chi conosce la storia dei gioielli reali ha riconosciuto subito quella forma floreale inconfondibile: la spilla Williamson, uno dei pezzi più rari e preziosi dell’intera collezione di famiglia. È successo nel maggio dello scorso anno, durante un garden party a Buckingham Palace. Ed è stata l’unica volta in cui Camilla l’ha indossata pubblicamente. Da allora, il gioiello è stato consegnato alle mani sicure dei curatori del Victoria and Albert Museum, dove oggi è possibile ammirarlo da vicino all’interno della mostra “Cartier: Design, Vision and Craft”.
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La spilla prende il nome da John Williamson, geologo canadese di origini scozzesi, che nel 1947 regalò alla giovane principessa Elisabetta – non ancora regina – un diamante rosa grezzo da 54 carati, estratto nella sua miniera in Tanganyika (oggi Tanzania). Williamson, fervente sostenitore della monarchia, intendeva quel gesto come tributo simbolico all’unione dell’impero britannico.
Il diamante fu affidato a Cartier, che nel 1953 lo trasformò in una spilla a forma di fiore jonquil. Il taglio ridusse la pietra a 23,6 carati, mantenendo però una purezza e una tonalità rarissime. Al centro il diamante rosa, intorno oltre 200 diamanti bianchi a formare i petali. Un capolavoro di oreficeria firmato da Frederick Mew, storico disegnatore della maison francese.
La regina Elisabetta II ha indossato la spilla Williamson in rare ma significative occasioni. Era appuntata sul suo abito il giorno del matrimonio tra il principe Carlo e Lady Diana, nel 1981. E riapparve nel 1999, alle nozze del principe Edoardo. Per una sovrana che ha sempre comunicato attraverso i dettagli, quel gioiello era una dichiarazione silenziosa di continuità e stabilità.
Il fatto che Camilla abbia scelto di indossarla – e di farlo proprio nel cuore della stagione reale – è tutt’altro che un vezzo estetico. È una dichiarazione di ruolo. Da “consorte” a figura centrale della nuova monarchia, custode e interprete di un’eredità. L’uscita pubblica del 2024 è stata l’unica, ma sufficiente a segnare il passaggio simbolico di uno dei pezzi più emblematici della collezione reale.
Dal 12 aprile scorso, la spilla Williamson è tornata visibile al pubblico, stavolta in una teca del Victoria and Albert Museum di Londra. Fa parte della grande mostra “Cartier”, che resterà aperta fino a novembre e che ripercorre la lunga relazione tra la maison parigina e le corti europee. La spilla è uno dei pezzi più fotografati dell’esposizione: il pubblico può ammirare da vicino la complessità del lavoro artigianale, ma anche leggere i documenti originali relativi al dono di Williamson e ai disegni preparatori dell’epoca.
Tra le tante corone, collane e tiarie che hanno segnato la storia della monarchia britannica, la spilla Williamson occupa un posto speciale. Non per la sua imponenza – altri pezzi sono più vistosi – ma per il suo legame con le donne della famiglia reale, con la storia dell’impero e con l’idea stessa di eredità regale. Un diamante rosa che continua a raccontare chi comanda davvero – e con quale eleganza.
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