Luis Enrique, chi è l'allenatore del Paris Saint Germain. La Champions vinta contro la Juventus, i record delle finali, la perdita della figlia Xana: "Voglio piantare la bandiera del Psg con lei"
Luis Enrique affronterà questa sera, sabato 31 maggio, l'Inter nella sua seconda finale di Champions League da allenatore. Il tecnico spagnolo guiderà il Paris Saint Germain con l’obiettivo di conquistare la coppa dalle grandi orecchie, cercando di replicare il successo ottenuto nel 2015 contro un'altra italiana: la Juventus.
Nato a Gijón l’8 maggio 1970, Luis Enrique ha avuto una lunga e brillante carriera che lo ha portato, da calciatore e poi da allenatore, più volte sul tetto d’Europa. Da giocatore è stato protagonista nei due club più titolati di Spagna, Real Madrid e Barcellona, vincendo Liga, Coppa del Re, Supercoppa di Spagna, Coppa delle Coppe e Supercoppa Europea. Con la Nazionale spagnola ha disputato tre Mondiali, un Europeo e le Olimpiadi di Barcellona 1992, dove ha vinto la medaglia d’oro.
Poi è arrivato il momento di sedersi in panchina. Ha iniziato con buoni risultati alla guida del Barcellona B e, nella stagione 2011-2012, è approdato alla Roma, dove però non è riuscito a concludere il campionato. Dopo una breve esperienza al Celta Vigo, nel 2014 ha avuto l’opportunità di allenare il Barcellona dei sogni, con Lionel Messi nel pieno della sua forma.
Le tre stagioni alla guida dei blaugrana gli hanno fruttato due campionati, tre Coppe del Re, una Supercoppa di Spagna, una Champions League, una Supercoppa Europea e un Mondiale per club: un palmarès straordinario che gli ha aperto le porte della Nazionale spagnola (2018-2023), con cui ha raggiunto gli ottavi di finale ai Mondiali del Qatar, prima di essere ingaggiato dal Paris Saint Germain nel 2023.
L'uomo dei record: non ha ancora perso una finale
Il rendimento nelle finali di Luis Enrique - fino ad oggi - è impeccabile: su dieci finali disputate, le ha vinte tutte. Il tecnico spagnolo conta una sola sconfitta in tutta la sua carriera, e non è arrivata a livello di club. Nel 2021, alla guida della Nazionale spagnola, fu sconfitto dalla Francia nella finale della Nations League. Fu Kylian Mbappé a negargli il primo titolo ufficiale con La Roja. Un unico scivolone che non intacca le straordinarie statistiche raccolte con il Barcellona e il Paris Saint-Germain.
La sua prima finale da allenatore risale al 2015, dieci anni fa, in Coppa del Re. Il Barça si impose per 3-1 sull’Athletic Club di Bilbao e, una settimana dopo, completò uno storico triplete battendo con lo stesso risultato la Juventus nella finale di Champions League.
Seguì la finale di Supercoppa UEFA, una partita spettacolare vinta 5-4 contro il Siviglia, poi il trionfo nel Mondiale per club contro il River Plate (3-0), e altre due finali di Coppa del Re: nel 2016 contro il Siviglia (2-0) e nel 2017 contro l’Alavés (3-1), la sua ultima partita da tecnico blaugrana.
A Parigi, nelle finali, non ha avuto rivali. Al primo anno ha vinto il Trophée des Champions, 2-0 al Tolosa, e poi si è imposto 2-1 sull’Olympique Lione nella finale della Coppa di Francia. Nella sua seconda stagione ha ripetuto lo stesso copione: 3-0 al Reims nella finale di Coppa di Francia disputata lo scorso sabato, e 1-0 al Monaco nel Trophée des Champions, con un gol decisivo di Dembélé all’ultimo minuto.
La perdita della figlia Xana
Poco dopo il suo trasferimento al Barcellona incontrò quella che sarebbe diventata sua moglie, Elena Cullell. Dal loro amore sono nati tre figli: Sira, Pacho e Xana. Quest’ultima, la più piccola, è scomparsa nell’agosto 2019, pochi mesi prima di compiere dieci anni, vittima di un osteosarcoma, un raro tumore alle ossa. "Spiritualmente Xana è sempre tra noi. Ogni giorno le parliamo e scherziamo, vedendo foto o filmati. Abbiamo un sacco di materiale su di lei. Mia madre non voleva tirare fuori le sue foto. Perché? Xana deve restare tra noi, è la stella che illumina la famiglia" - ha raccontato l'allenatore spagnolo. "Sono un padre fortunato. Per 9 anni ho avuto una figlia splendida".
Un ricordo speciale condiviso da Luis Enrique sulla figlia è legato alla finale di Champions vinta con il Barcellona nel 2015: "Sono sicuro che Xana stia ancora festeggiando. Ricordo una foto incredibile nella finale di Champions a Berlino, dove piantava una bandiera del Barça"E questa sera, quando disputerà la finale sempre in Germania e contro un’altra italiana, ha aggiunto: "Spero di poter fare lo stesso con il PSG. Lei non sarà lì fisicamente, ma sarà lì spiritualmente e vorrebbe che io continuassi a fare ciò che mi dà la vita".
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