Royal family
Lady Diana, i suoi cappotti mai all'asta: svelato il perché
Il segreto di Lady Diana. Svelato. Mentre i suoi abiti da sera fanno ancora il giro del mondo nelle aste internazionali, un dettaglio apparentemente secondario ha colpito gli esperti: nessun cappotto di Lady Diana è mai finito sotto il martelletto. Zero. Nemmeno uno.
A sollevare la questione è stata la rivista americana People, in un articolo pubblicato a margine dell’asta “Princess Diana’s Style & A Royal Collection”, organizzata dalla casa Julien’s Auctions, che ha messo in vendita gioielli, clutch e completi sartoriali appartenuti alla principessa. Tutto tranne i cappotti. Un’assenza non casuale.
Secondo quanto dichiarato da Darren Julien, fondatore della casa d’aste, e riportato proprio da People, Diana era solita donare i suoi cappotti ai senzatetto di Londra durante i mesi più freddi. Non in occasioni pubbliche, ma tramite azioni silenziose, quasi clandestine. Incaricava amici o membri del suo staff di consegnarli direttamente a chi ne aveva bisogno. Nessuna foto, nessun comunicato. Solo il gesto.
Un dettaglio che, come ha notato anche la giornalista Stephanie Petit, dice più di mille articoli patinati sulla filantropia reale: “La scelta di non conservare quei cappotti, né di metterli da parte per eventuali aste, riflette l’anima concreta e diretta di Diana. Era generosa, sì. Ma soprattutto senza spettacolo”.
In una monarchia dove ogni gesto è studiato al millimetro, Diana rompeva gli schemi con scelte spiazzanti nella loro semplicità. Quei cappotti - firmati, pregiati, amati dalla stampa - non erano oggetti da collezione, ma strumenti di cura. Protezione concreta, non simbolica.
E così, mentre oggi le nuove leve della monarchia si cimentano in sofisticati piani di comunicazione e storytelling sociale, Diana si faceva capire con un gesto muto. Nessun hashtag, nessuna campagna. Un cappotto lasciato a chi tremava, e via.
Forse è proprio per questo che, come ricorda il magazine britannico Tatler, la sua immagine resiste nel tempo con una potenza che nemmeno le strategie digitali più moderne riescono a replicare. Perché a fare notizia, oggi, è ciò che manca. E nei cataloghi d’asta, quei cappotti mancanti sono l’eredità più chiara che Lady D abbia lasciato.
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