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Gigante in campo e di nome: chi è il romano che ha fatto fuori Tsitsipas al Roland Garros

Matteo Gigante, 23 anni, elimina una delle teste di serie a Parigi e si prende la scena. Ma dietro il successo c’è una storia fatta di Challenger, tatuaggi, passioni e progressi silenziosi

Ambra Costanzi

28 Maggio 2025, 20:01

Gigante in campo e di nome: chi è il romano che ha fatto fuori Tsitsipas al Roland Garros

Matteo Gigante sorpresa a Parigi e orgoglio italiano (foto profilo Instagram)

Chi mercoledì pomeriggio guardava il tabellone del Roland Garros ha strizzato gli occhi due volte. La prima per leggere bene il nome: Gigante batte Tsitsipas. La seconda per domandarsi: chi è questo ragazzo che ha appena eliminato un finalista Slam?



Matteo Gigante, romano, classe 2002, ha 23 anni e uno stile di gioco che sa alternare potenza e concretezza. Ma il vero colpo l’ha piazzato battendo Stefanos Tsitsipas al secondo turno del torneo parigino, con un punteggio netto: 6-4, 5-7, 6-2, 6-4. Il greco, numero 20 del mondo e protagonista fisso del circuito maggiore, ha dovuto inchinarsi a un giocatore che fino a due anni fa si faceva le ossa nei Challenger più remoti.

Chi lo seguiva da tempo - come racconta SuperTennis.tv, che ha seguito la sua crescita - sapeva che questo ragazzo avrebbe prima o poi fatto il salto. Ma non ci si aspettava che l’esplosione arrivasse proprio a Parigi, in uno Slam, contro uno dei pesi massimi del circuito. “Una delle sorprese del torneo”, l’ha definita la testata Bleacher Report, sottolineando come Gigante abbia mantenuto calma e lucidità anche nei momenti più tesi del match.

Dal cemento egiziano al rosso di Francia

La sua storia parte lontano dai riflettori. Gigante è cresciuto nel tennis con i piedi ben piantati nei campi secondari. Ha iniziato tra i tornei ITF, vincendo il primo titolo a Sharm El Sheikh nel 2022. L’anno dopo, a Tenerife, ha centrato il primo successo in un torneo Challenger da lucky loser - ossia da ripescato - impresa che nella storia è riuscita a meno di una ventina di giocatori.

Quel titolo gli ha spalancato la strada verso la top 200 ATP. E nel 2024 è salito fino alla posizione n. 132, il suo best ranking fino ad oggi. Un’ascesa silenziosa, senza titoli in prima pagina, ma costante.

Rovesci e pochi fronzoli

A differenza di altri tennisti della nuova generazione, Gigante non è costruito per piacere a tutti. Il suo profilo Instagram (@matteogigantee) racconta di un ragazzo con tatuaggi, appassionato di basket e lavoro in palestra, ma per nulla patinato. Nessun video virale, pochi sponsor urlati: solo match, sudore e la voglia di dimostrare il suo valore giorno dopo giorno.

Il tennis lo gioca con la mano sinistra, e un rovescio a due mani che negli ultimi mesi ha fatto parlare molto tra gli addetti ai lavori. Lui stesso, in una vecchia intervista alla Gazzetta dello Sport, ha dichiarato di ispirarsi a Nadal e Fognini: uno per la solidità mentale, l’altro per la creatività in campo.

Non una meteora, ma un messaggio

La vittoria contro Tsitsipas non è solo un upset da giornata storta. È la conferma che il movimento italiano ha riserve pronte a esplodere, ben oltre i soliti noti. Gigante ha 23 anni, non è più una “next gen”, ma uno che ha scelto di scalare a testa bassa, senza cercare scorciatoie.

Ora, al terzo turno del Roland Garros, gli occhi saranno finalmente anche su di lui. Con la pressione, arriveranno anche i paragoni, le aspettative, e forse le telecamere. Ma intanto, Matteo Gigante ha già scritto una pagina che lo fa uscire dal gruppo. E lo fa entrare, di diritto, nel tennis che conta.

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