Royal Family
C’è un momento, al Chelsea Flower Show, in cui i fiori passano in secondo piano. È quello in cui Re Carlo III sorride accanto a David Beckham, icona pop globale, ex calciatore e ora ambasciatore ufficiale per The King's Foundation. Tra chiacchiere, scambi di cortesie e flash dei fotografi, la scena è di quelle che fanno curriculum istituzionale. Eppure, è proprio in quella foto che molti hanno letto qualcosa di più.
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Perché proprio in questi giorni Beckham compie 50 anni. E Re Carlo, con tempismo regale, ha colto l’occasione per omaggiarlo pubblicamente, con un dono e un riconoscimento simbolico per il suo impegno nel sociale. Un gesto elegante, certo. Ma anche - e inevitabilmente - un confronto implicito con un altro compleanno, più silenzioso: quello del principe Harry, che lo scorso 15 settembre ha compiuto 40 anni senza ricevere alcuna menzione pubblica da parte della casa reale.
Secondo quanto riportato dal sito australiano news.com.au, la foto tra Carlo e Beckham è stata interpretata da molti osservatori reali come “un messaggio implicito e tagliente” rivolto al secondogenito del re. L’articolo non parla apertamente di una mossa politica, ma lascia intendere che la scelta di chi celebrare e chi ignorare sia tutt’altro che casuale.
Del resto, le tensioni tra Carlo e Harry non sono certo una novità. Ma quando l’apparente neutralità istituzionale si scompone anche solo per un istante - come in un regalo di compleanno o una foto troppo amichevole - gli equilibri familiari diventano cronaca, se non geopolitica sentimentale.
David Beckham, per parte sua, si muove con la diplomazia dell'uomo che ha visto tutto e sa come comportarsi. Già vicino alla monarchia ai tempi della Regina Elisabetta II, ha sempre mantenuto un rapporto cordiale con i Windsor, evitando polemiche e coltivando - pubblicamente - un profilo impeccabile.
Oggi, con il ruolo ufficiale all’interno della King's Foundation, diventa volto e partner operativo di una delle missioni sociali più ambiziose del regno di Carlo.
E Harry? Resta a distanza, fisica ed emotiva. La sua vita americana scorre su un altro binario, fatto di progetti mediatici, documentari, podcast e, sempre meno, affinità con il mondo da cui proviene. Le cronache recenti, come ricordato anche da The Times of India, non lasciano intravedere segnali concreti di riconciliazione.
In fondo, il gesto regale per Beckham non è tanto nella sostanza - un regalo, un sorriso, un incarico - ma nella sottrazione altrove. In un ambiente in cui ogni dettaglio è carico di significato, anche un non-augurio può diventare una dichiarazione.
E così, tra fiori da esposizione e diplomazie sottili, la monarchia continua a parlare. A volte lo fa con i silenzi più che con i proclami. O con una semplice foto, che scatta molto più di un’istantanea.
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