La saga
Harry di Sussex, dopo l'intervista alla BBC, la nuova apparizione del principe
Dopo aver sganciato l’ennesima bomba mediatica con la sua intervista alla BBC - parole al miele per la riconciliazione ma spine per Buckingham Palace - Harry di Sussex è ricomparso. Dove? Non a Londra, né a Montecito.
A Las Vegas.
Sì, proprio lì. Nella città che per lui non è solo luci al neon e beneficenza, ma anche il luogo di uno dei suoi scandali giovanili più memorabili (chi ha buona memoria ricorderà le famigerate foto del 2012).
L’occasione ufficiale: il lancio dell’iniziativa “Pledge to Invest” della Diana Award, per sostenere giovani leader nel mondo del lavoro. Harry ha conversato sul palco con due giovani premiati - discorsi ispirati, parole forti sull’inclusione e l’uguaglianza.
Parole che fanno sempre colpo.
Ma mentre parlava di futuro e speranza, un’assenza pesava nell’aria: il compleanno del figlio Archie. Sei anni. Festa a Montecito con Meghan e la sorellina Lilibet. Papà Harry? In Nevada.
Per chi segue le mosse del duca, la contraddizione non è sfuggita. L’uomo che si batte per la privacy della sua famiglia e per ricucire i rapporti reali sceglie di saltare una ricorrenza familiare per un evento pubblico.
Un segnale? Una priorità sbilanciata?
I tabloid britannici non hanno perso tempo:
"Harry parla di famiglia ma la lascia a casa."
"La diplomazia del microfono colpisce ancora."
Anche l’intervista alla BBC ha sollevato polemiche. L’emittente ha ammesso di aver mancato il contraddittorio: nessuna replica di Buckingham Palace, nessuna voce governativa. Un buco editoriale che ha gettato benzina sul fuoco delle critiche come riporta The Daily Beast.
Secondo The Australian, la "tour del lamento" di Harry — così l’hanno ribattezzata — sta iniziando a logorare anche i più empatici. Il pubblico, che una volta vedeva in lui il ribelle simpatico della corona, ora vede incoerenza.
L’evento di Las Vegas ha ribadito un copione ormai noto: Harry fa discorsi ispirati, ma le sue scelte personali raccontano un’altra storia. Glamour e beneficenza mescolati a gesti pubblici che cozzano con le sue dichiarazioni di "vita normale" e "privacy".
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