BASKET
Chi è Sonny Vaccaro, l'uomo che spinse Nike a scegliere Michael Jordan come testimonial e a siglare uno degli accordi che ha cambiato per sempre il mondo dello sport e delle sponsorship. La sua figura è interpretata da Matt Damon, protagonista in Air - La storia del grande salto, il film che narra la storia dell'accordo e della nascita del primo modello di Air Jordan. All'anagrafe John Paul Vincent Vaccaro, nato a Trafford in Pennsylvania il 23 settembre 1939 da una famiglia di origini italiane, calabresi nello specifico. E' uno dei più grandi esperti di marketing sportivo, fu il primo a pensare di abbinare una scarpa a un'atleta sportivo (le cosiddette signature sneaker). Collaborazioni che oggi sono all'ordine del giorno.
Da insegnante di scuola superiore e appassionato di sport, inizia a organizzare tornei di basket per scuole superiori in Pennsylvania. Nel 1965, supportato dall'amico promoter Pat DiCesare, Vaccaro riuscì a organizzare a Pittsburgh una partita all-star in cui far giocare i migliori talenti del basket scolastico statunitense. Nel 1977, dopo che i ragazzi partecipanti a un evento lamentavano il bisogno di una calzatura in gomma per l’estate, Vaccaro contattò un amico calzolaio, tale Bobby DiRinaldo, e, dopo aver realizzato 89 versioni di una calzatura che secondo lui avrebbe potuto rispondere allo scopo, si recò nel quartier generale della Nike, azienda che - al tempo - fatturava 28 milioni di dollari l’anno.
La sua idea di sandalo in gomma fu bocciata dal management dell'azienda, ma Vaccaro fece un'impressione così buona da far sì che i dirigenti Nike lo interpellassero circa un modo per poter entrare nel mercato del basket scolastico e universitario statunitense, un settore in cui era vietato, per un'azienda, sponsorizzare i singoli giocatori. L'idea di Vaccaro di pagare gli allenatori perché fornissero scarpe Nike ai loro atleti, fu così semplice e così di successo, che Vaccaro divenne in poco tempo l'uomo d'oro del marketing sportivo Nike, la quale grazie a lui riuscì a fare breccia nel basket universitario, divenendo in brevissimo tempo un brand popolarissimo
Nel 1984 Michael Jordan era stato appena scelto al Draft come terza scelta dai Chicago Bulls. Era un semplice talento emergente e nessuno si sarebbe mai immaginato che potesse diventare uno dei più grandi sportivi di tutti i tempi. Tuttavia, era seguito da tre brand, Nike, Adidas e Converse, che si sono date battaglia per strappare un contratto al giocatore Nba. Qui entra in scena Sonny Vaccaro che, all'epoca capo del marketing di Nike, fu cruciale per convincere i dirigenti Nike di puntare tutto su Michael Jordan, concentrando l'intero budget a disposizione solo ed esclusivamente su di lui. Nonostante MJ preferisse Adidas, l'insistenza di Vaccaro e la collaborazione dell'agente della stella, David Falk, fecero andare in porto l'accordo.
Venne firmato un contratto di cinque anni con un pagamento annuo di 500.000 dollari, più una percentuale sulle vendite delle scarpe e opzioni sulle azioni. Questo accordo fu rivoluzionario perché, come anticipato, introdusse il concetto di signature sneakers e trasformò Nike da un marchio minore a uno dei più influenti al mondo. Poco tempo dopo, nel 1985, vennero lanciate le Air Jordan 1. Nacque così la linea Air Jordan, da un'idea di Peter Moore (designer creativo della Nike) e il logo con uno stemma con ali che cinge un pallone da basket. Con un obiettivo di 3 milioni di dollari, le Jordan 1 ebbero un successo straordinario e raggiunsero 126 milioni di dollari solo il primo anno di vendita.
Vaccaro ha fondato l'ABCD Camp, una vetrina per i migliori talenti del basket liceale, che ha operato dal 1984 al 2007 e ha visto la partecipazione di future stelle NBA come Kobe Bryant, LeBron James e Dwight Howard.
Nel 1991 Vaccaro lasciò la Nike e, dopo un anno e mezzo in cui si tenne lontano dal mondo delle sneaker, iniziò lavorare per Adidas, riuscendo poi a far firmare Kobe Bryant, proprio durante un'edizione dell'ABCD Camp, per il marchio tedesco. Il rapporto con l'azienda si interruppe nel 2003, quando non fu trovato un accordo tra Adidas e LeBron James, poiché l'azienda, a quanto dice Vaccaro, offrì al giocatore una somma inferiore a quanto egli avesse prospettato a James, che infine scelse Nike.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy