LA VICENDA
Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni
Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni e sua moglie Marie Madeleine Ingoba, al centro della puntata di Report stasera in tv su Rai 3, domenica 19 gennaio alle 21.05. Sui social il programma scrive sotto il post: "La moglie di Claudio Descalzi, oggi amministratore delegato di Eni e dal 1994 al 1998 direttore generale di Eni Congo, è stata per anni socia di un'azienda fornitrice di Eni. La signora Ingoba ha lasciato l'azienda l'8 aprile del 2014, un mese prima la nomina di Claudio Descalzi sulla poltrona di amministratore delegato di Eni". Non mancano sotto al post commenti di questo genere: "Non avete coscienza, siete avidi fino all'inverosimile. Una popolazione martoriata per sporca avidità!", "Caspita! In che mondo viviamo? Non si salva nessuno", "Ma guarda...", "Tutto in famiglia".
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Claudio Descalzi, nato a Milano, è Amministratore Delegato di Eni dal maggio 2014. Laureato in Fisica presso l'Università degli Studi di Milano nel 1979, ha iniziato la sua carriera in Eni nel 1981 come ingegnere di giacimento, ricoprendo poi ruoli di crescente responsabilità in Italia e all'estero, tra cui Managing Director delle consociate in Congo e Nigeria e Direttore delle aree geografiche Africa, Medio Oriente e Cina.
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Dal 2008 al 2014 è stato Chief Operating Officer della Divisione Exploration & Production. Descalzi è membro del Consiglio Generale di Confindustria, del National Petroleum Council e del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Teatro alla Scala. È uno dei fondatori della Oil and Gas Climate Initiative e ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui il prestigioso SPE/AIME Charles F. Rand Memorial Gold Medal nel 2012 e l'Atlantic Council's Distinguished Business Leadership Award nel 2022 per il suo impegno nella decarbonizzazione e nella sicurezza energetica. Visiting Fellow dell'Università di Oxford, ha ricevuto una Laurea Honoris Causa in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio dall’Università di Roma Tor Vergata. Sotto la sua guida, Eni punta alla completa decarbonizzazione entro il 2050.
Significato del simbolo Eni
Noto come il cane a sei zampe, il simbolo rappresenta un'immagine iconica che esprime forza, energia e ottimismo. Creato nel 1952 attraverso un concorso di idee, il logo è stato ideato dallo scultore Luigi Broggini, anche se inizialmente attribuito al grafico Giuseppe Guzzi.
Le sei zampe del cane simboleggiano le quattro ruote di un'automobile e le due gambe del guidatore, rappresentando una sorta di simbiosi tra l'uomo e la tecnologia. Questa immagine è diventata un simbolo distintivo non solo per Eni, ma anche per l'industria energetica italiana.
Nel corso degli anni, il logo ha subito alcuni aggiornamenti, ma il cane a sei zampe è rimasto il suo elemento centrale. Nel 2010, il logo è stato rinnovato per comunicare un'apertura verso il futuro e una maggiore coesione tra i vari settori dell'azienda. Recentemente, con il rebranding di Eni Plenitude, il cane ha mantenuto la sua forma distintiva ma si è tinto di verde per riflettere l'impegno verso la sostenibilità e la transizione energetica.
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