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La storia

Alberto Stasi, che fine ha fatto il colpevole dell'omicidio di Chiara Poggi? Focus di Stefano Nazzi stasera in tv su Rai 2

La mamma della vittima: "Sapere che chi ha ucciso nostra figlia dopo sette anni già esce dal carcere, pur senza aver mai ammesso la sua responsabilità, dispiace"

Annalisa Ercolani

28 Novembre 2024, 19:45

Alberto Stasi, il delitto di Garlasco

Alberto Stasi, il delitto di Garlasco

Alberto Stasi, che fine ha fatto il colpevole del delitto di Garlasco? Sta scontando la pena presso il carcere di Bollate dal dicembre del 2015, ma continua a proclamarsi innocente. Stasi è stato condannato a 16 anni di reclusione per l'omicidio della fidanzata Chiara Poggi avvenuto il 13 agosto 2007 ma, da ora esce ogni giorno per andare fuori a lavorare per poi fare rientro.

La mamma della vittima ha dichiarato in merito alla vicenda: "Sapere che chi ha ucciso nostra figlia dopo sette anni già esce dal carcere, pur senza aver mai ammesso la sua responsabilità, dispiace. Non sono notizie belle. Ma la legge è così e non possiamo farci niente. Del resto ci aspettavamo che un momento o l'altro avrebbe ottenuto questo beneficio. Non ne eravamo informati - aggiunge - e non ci ha fatto piacere apprendere la notizia in questo modo. Avremmo voluto saperlo non dal giornale". 

La vicenda

Stasi esce fuori ogni giorno per andare a lavorare. Questa opportunità gli è stata concessa dal Tribunale di Sorveglianza di Milano. Il colpevole svolge mansioni contabili e amministrative, ma deve seguire rigide prescrizioni riguardanti orari di uscita e rientro, mezzi di trasporto utilizzabili e itinerari da seguire. La condanna prevede anche un risarcimento di un milione di euro ai genitori di Chiara Poggi, oltre a 150 mila euro per spese legali. Sebbene Stasi continui a dichiararsi innocente, nel 2018 ha raggiunto un accordo civile con la famiglia Poggi per un risarcimento di 700 mila euro, metà dei quali è già stata pagata, mentre l'altra metà sarà versata tramite detrazioni mensili dal suo stipendio. Attualmente, Stasi ha una data di fine pena fissata per il 2030, ma potrebbe ottenere una liberazione anticipata nel 2028 grazie alla buona condotta, con la possibilità di richiedere l'affidamento in prova già dal 2025.

Il delitto di Garlasco

Era il 13 agosto 2007, quando Chiara Poggi, viene trovata senza vita nella villetta di famiglia a Garlasco, in provincia di Pavia. La 26enne fu colpita a morte con un oggetto contundente mai identificato, forse un martelloSecondo gli inquirenti Chiara, conosceva l'assassino, avendogli aperto la porta di casa in pigiama e in maniera spontanea, dato che non furono rilevati segni di effrazione all'interno dell'abitazione. La ragazza era sola in casa, poiché i genitori, Rita Preda e Giuseppe Poggi, e il fratello, Marco Poggi, erano in vacanza. A trovare il corpo e dare l'allarme fu il fidanzato Alberto Stasi, 24 anni, incensurato, studente di economia all'Università Bocconi di Milano e in seguito impiegato commercialista. Il corpo della ragazza venne ritrovato in terra sulle scale, che conducevano alla cantina della villetta, in una pozza di sangue

I sospetti si concentrarono subito su Stasi a causa dell'eccessiva pulizia delle scarpe, come se le avesse lucidate o cambiate dopo essere passato sul pavimento sporco di sangue, dell'assenza di questo sui vestiti e di alcune incongruenze nel suo racconto. Stasi fu arrestato il 24 settembre 2007, con un ordine della procura di Vigevano, ma scarcerato quattro giorni dopo dal giudice per le indagini preliminari Giulia Pravon per insufficienza di prove. Il 12 dicembre 2015, tuttavia, la Corte di cassazione ha confermato la sentenza-bis della Corte d'appello di Milano, condannando in via definitiva Alberto Stasi a 16 anni di reclusione, pur senza delineare un movente, parlando di un attacco di rabbia.

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