La novità
Rivoluzione per il regolamento dei condomini
Laurea, iscrizione a un registro e polizza assicurativa per i nuovi amministratori - con una clausola di salvaguardia per chi già esercita - pagamenti delle quote esclusivamente tracciati, certificazione dei rendiconti e della sicurezza del fabbricato: sono alcune delle novità previste dalla riforma di legge 2692, presentata alla Camera mercoledì scorso, che punta a riscrivere le norme che regolano l’attività condominiale. Sebbene l’iter parlamentare sia solo all’inizio e siano previsti tavoli tecnici di approfondimento, il dibattito è già acceso.
Cristina Piastrelli, segretaria del Sunia, esprime diverse perplessità, pur sottolineando la necessità di attendere la stesura definitiva del testo prima di formulare un giudizio compiuto. Tra i principali motivi di preoccupazione c’è l’aumento dei costi a carico dei condomini. “La cosa che mi preoccupa di più - osserva - è il lievitare delle spese che proprietari e inquilini dovranno sostenere in un momento in cui già si parla di oneri condominiali molto elevati”.
L’introduzione di nuove figure professionali, come il revisore o il certificatore indipendente, comporterà inevitabilmente spese aggiuntive. A queste si sommerebbero i costi legati al deposito dei rendiconti di gestione presso la Camera di commercio. “Una stima dell’aggravio ancora non c’è - spiega - ma introducendo anche solo queste due figure si potrebbe arrivare ad almeno un 30% in più sul compenso dei professionisti”.
Forti perplessità emergono anche sull’eventuale obbligo di laurea per gli amministratori di condominio. “La professionalità non è legata a un titolo di studio - sottolinea - e il rischio è che questo requisito diventi un pretesto per chiedere compensi più alti”.
Sul tema della morosità, Piastrelli manifesta timori rispetto all’ipotesi di poter aggredire direttamente il patrimonio condominiale senza tentare prima il pignoramento dei beni del singolo moroso: “Sarebbe vergognoso, perché ancora una volta ci si sostituisce ai più deboli”. A questo si aggiunge il rischio che una maggiore responsabilità in capo all’amministratore lo costringa ad agire immediatamente, rinunciando a qualsiasi margine di mediazione verso chi è in difficoltà.
Un elemento positivo della riforma è invece, a suo dire, l’istituzione di un albo degli amministratori di condominio. “Oggi – osserva – chi si dimostrava disonesto, in assenza di un albo, poteva continuare indisturbato. Se funzionerà, questo strumento potrà finalmente regolamentare il settore e scoraggiare i comportamenti scorretti”. Apprezzata anche la maggiore trasparenza nella gestione del conto corrente condominiale, che dovrà essere utilizzato in via esclusiva.
Tuttavia, Piastrelli segnala possibili criticità per alcune categorie, come gli inquilini delle case popolari, “abituati a recarsi dall’amministratore per pagare la quota”. L’obbligo del versamento tracciato, avverte, rischia di “creare un distacco e di togliere anche il lato umano”.
Tra le lacune della proposta, viene infine segnalata la mancanza di adeguate tutele nelle procedure di nomina e revoca dell’amministratore. Il quadro complessivo, conclude Piastrelli, è quello di una crescente difficoltà per molte famiglie: “Un ulteriore aggravio delle spese condominiali potrebbe mettere seriamente in crisi nuclei che sono già allo stremo e fanno fatica ad arrivare a fine mese”.
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