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Condominio, cosa cambia con la riforma: amministratori laureati, niente contanti e i condòmini pagano per i morosi. Tutte le nuove regole

Il disegno di legge supportato da FdI introduce nuovi punti chiave che modificano le norme condominiali

Claudia Boccucci

17 Dicembre 2025, 16:19

Condominio, cosa cambia con la riforma: amministratori laureati, niente contanti e i condòmini pagano per i "morosi". Tutte le nuove regole

Amministratori laureati, niente più pagamenti in contanti e a sostenere le spese dei "morosi" saranno i condòmini in regola con i pagamenti. Sono questi i tre punti chiave della riforma bis del condominio che, a 13 anni di distanza dalla prima, si concretizza nel disegno di legge AC 2692 - fortemente supportato da FdI e presentato oggi a Roma con la firma di Elisabetta Gardini e altri dieci.

Laurea obbligatoria per gli amministratori

Tra i contenuti più rilevanti (e temuti) del nuovo Ddl, spicca l'obbligo per gli amministratori di conseguire una laurea in materie economiche, giuridiche o scientifiche e tecnologiche. La norma - si precisa - non riguarderà gli iscritti ad albi, ordini o collegi in ambito economico, tecnico o giuridico, ma toccherà chi è in possesso del solo diploma di liceo - finora considerato sufficiente. Inoltre, verrà istituito un elenco ufficiale degli amministratori (e dei revisori contabili) presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), la cui iscrizione sarà obbligatoria per chi vorrà esercitare. Chiunque continuerà a svolgere le attività senza essere iscritto, verrà sanzionato con un' ammenda che oscilla dai 1.032 a 5.160 euro. Oltre alla laurea, sono previsti dei corsi di formazione obbligatoria composti da 75 ore iniziali più 15 di aggiornamento annuale. La buona notizia per gli amministratori riguarda invece il rinnovo automatico della nomina annuale, a meno che l'assemblea non stabilisca diversamente.

Niente pagamenti in contanti

Tutti i movimenti finanziari del condominio dovranno transitare esclusivamente su un conto corrente bancario o postale intestato al condominio, eliminando i passaggi in contanti per garantire la tracciabilità dei pagamenti. Inoltre, nei condomini con oltre 20 condòmini diventa obbligatoria la nomina di un revisore contabile (in carica per due anni non rinnovabili) per verificare e certificare la correttezza del rendiconto. I rendiconti dovranno adottare criteri più stringenti, che includono l'applicazione del criterio di cassa, la redazione di una situazione patrimoniale e l'evidenza dei conguagli di fine gestione (anche per i condomini più piccoli). Inoltre, il rendiconto annuale, una volta validato dal revisore e approvato, dovrà essere depositato presso la Camera di Commercio, introducendo un livello di trasparenza simile a quello delle società.

I condòmini pagano per i morosi

L'amministratore dovrà attivare i decreti ingiuntivi per i morosi solo dopo l'approvazione del rendiconto (che può avvenire entro 180 giorni), e non più entro i sei mesi dalla chiusura dell'esercizio contabile. Buone notizie per i fornitori che, in caso di mancato pagamento, con il nuovo Ddl potranno attingere direttamente al conto corrente condominiale e rivalersi sui condòmini, anche se in regola con i pagamenti.

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