Studentessa sequestrata e stuprata: l'aggressore chiede uno sconto di pena

Cerca uno sconto di pena il 45enne afghano arrestato ad agosto per avere sequestrato, picchiato e stuprato un studentessa poco più che 20enne. L’uomo infatti, in carcere da quando gli agenti della mobile lo avevano fermato, dopo aver ricevuto la notifica della fissazione del giudizio immediato richiesta dal pm titolare del fascicolo, Mario Formisano, ha depositato, tramite il suo avvocato, Francesco Mattiangeli, l’istanza di rito abbreviato che, in caso di condanna, gli porterebbe lo sconto di un terzo.

Spuntano i video dello stupro: la vittima è riuscita a filmare parte delle violenze

Si stringe il cerchio sull'aggressore

L’udienza è stata fissata per gennaio. A carico dell’uomo - ex cameriere di un ristorante del centro storico - ci sono elementi schiaccianti: la giovane vittima infatti, a Perugia per studiare, nonostante le botte e la violenza che stava subendo, era riuscita a registrare con il cellulare quello che lui le stava facendo. Parte di quelle immagini erano state proiettate in aula a settembre dello scorso anno quando la ragazza, assistita da un’interprete, aveva raccontato tutto, in sede di incidente probatorio. le aveva prospettato la possibilità di un lavoro in attività che avrebbe voluto aprire e con questa scusa l’ha attirata in quel vecchio ristorante, ormai chiuso, ma accessibile dall’esterno, in via Pinturicchio.

Stupro in centro, la vittima si è difesa colpendo l'aguzzino. Ci sono nuove prove

La questura ha sentito il datore di lavoro del presunto autore delle violenze: "Aveva graffi in volto"

"Vai via, ti prego smettila, lasciami stare” la si sentiva supplicare mentre lui infieriva nonostante le richieste della ragazza. Che si era ritrovata dentro un incubo per aver accettato quella che sembrava una innocua proposta di lavoro. Il 45enne le aveva detto di seguirlo in un locale che lui avrebbe voluto rilevare per riaprirlo e farne un’attività. Ma una volta all’interno si era trasformato in un aggressore senza scrupoli: chiusa la porta aveva iniziato a metterle le mani addosso, nonostante le sue suppliche. L’aveva trascinata in un’altra stanza e sbattuta violentemente a terra, per poi abusare per ore di lei.
La vittima era riuscita a scappare quando il suo aguzzino si era addormentato. La giovane, massacrata dalle botte del suo stupratore, aveva riportato fratture con 30 giorni di prognosi.