Delitto di Perugia
Hekuran Cumani
Tracce di sangue di Hekuran Cumani sono state isolate sulla lama del coltello sequestrato dalla polizia nelle ore immediatamente successive al delitto. E' quanto emerge dalla prima relazione preliminare delle genetiste incaricate dalla procura di esaminare i reperti sequestrati e depositata nelle ultime ore dalla procura in vista dell'udienza del tribunale del Riesame chiamato a decidere sulla richiesta di Yassin Amri, di tornare in libertà.
Secondo quanto emerge dunque, sulla lama del coltello di lunghezza totale di 30 centimetri, che gli agenti della squadra mobile hanno sequestrato nell'automobile della fidanzata del 18enne, Mohamed Abid (detto Simo), arrestato con l'accusa di minacce aggravate e porto abusivo di oggetti atti a offendere, ci sarebbero "tre piccolissime macchie ematiche" che per le esperte sarebbero "più compatibili con uno schizzo di sangue piuttosto che con un'azione diretta di accoltellamento".
Quel coltello, secondo diversi testimoni ascoltati dagli inquirenti - le indagini sono coordinate dalla pm Gemma Miliani - e presenti nel parcheggio del dipartimento di Matematica, sarebbe stato impugnato da Yassin con una mano, mentre nell'altra ne aveva uno più piccolo, secondo la procura proprio il coltello ritrovato nel fiume Tevere. Stando alle dichiarazioni di alcuni ragazzi, Amri avrebbe brandito i due coltelli mentre si avvicinava a Hekuran. Uno di loro, che comunque non ha visto il momento preciso dell'accoltellamento, ha ricostruito dettagliatamente la scena descrivendo la vittima che si nascondeva dietro le braccia per provare a parare i colpi.
La lama su cui è stato isolato il Dna della vittima inoltre contiene anche diverse tracce di sangue riconducibili al 18enne Simo, picchiato durante la rissa e che sicuramente, in primo momento e dopo i tafferugli ha maneggiato quel coltello. Poi i racconti dei presenti si sovrappongono e i due ragazzi in carcere sostanzialmente si scaricano addosso a vicenda le responsabilità. Se infatti Yassin Amri, che la procura ritiene l'assassino di Hekuran Cumani, sostiene di non avere mai avuto un suo coltello quella sera e di avere solo raccolto da terra quello che Simo aveva da poco gettato sul selciato, ma di non averlo mai usato contro qualcuno, il 18enne dice di aver visto l'amico raccogliere quel coltello da terra e poi non sa sostanzialmente cosa ne abbia fatto fin quando non ne torna in possesso la sorella della fidanzata. Quel coltello infatti è tornato nella macchina da cui il 18enne lo aveva prelevato.
Per quanto riguarda invece il coltello di proprietà di Yassin - che lui nega di aver avuto - sarebbe stata la fidanzata del più piccolo a riferire che Amri, ore dopo, aveva detto a Simo di "averlo buttato via". Per gli inquirenti è lo stesso coltello trovato nel Tevere che verrà analizzato nei prossimi giorni, sempre lo stesso che diversi amici dicono di avergli visto in mano quando era ancora sporco di sangue, nell'Audi A3, a bordo della quale sono tornati a casa dopo l'omicidio, mentre Amri diceva "L'ho bucato, probabilmente è morto".
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