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PERUGIA

Delitto Cumani, caccia al coltello e al telefono: ricerche con i sommozzatori nel Tevere

Francesca Marruco

07 Novembre 2025, 08:25

Delitto Cumani, caccia al coltello e al telefono: ricerche con i sommozzatori nel Tevere

Sommozzatori dei vigili del fuoco al lavoro ieri pomeriggio per cercare il telefono che Yassin Amri ha detto di aver buttato nel fiume Tevere la mattina dopo l’omicidio di Hekuran Cumani. Le ricerche di ieri, coordinate dagli agenti della questura di Perugia, che si sarebbero concentrate tra Ponte San Giovanni e Ponte Felcino, riprenderanno questa mattina. Gli inquirenti vogliono provare a cercare il cellulare del 21enne in carcere con l’accusa di aver ucciso il giovane di Fabriano. Quel telefono che potrebbe davvero essere stato in uso al ragazzo che invece, alla polizia, ha consegnato un vecchio cellulare, palesemente in disuso e senza sim.

Ma forse, oltre al telefonino, che se anche ritrovato dopo più di due settimane in acqua potrebbe risultare inutilizzabile, gli investigatori ipotizzano che potrebbe aver buttato nel Tevere anche il coltello. Perché, se è evidente che le ricerche sono state disposte seguendo le indicazioni fornite dal giovane indagato per il telefono, lo è altrettanto che gli inquirenti non credono alla versione fornita da Amri in sede di interrogatorio di garanzia. E dunque non credono al fatto che lui, come ha fatto mettere a verbale, quella sera non era uscito con un coltello in tasca e quindi non può averlo utilizzato contro qualcuno.

Versione che invece emerge dalle intercettazioni degli amici dello stesso Yassin che, mentre parlavano in automobile, senza ovviamente sapere che le loro parole erano captate da una cimice piazzata dalla polizia, hanno più volte ripetuto che Amri aveva mostrato loro un coltello insanguinato mentre tornavano a casa nell’Audi dopo la rissa nel parcheggio del Dipartimento di Matematica. Non solo, sempre loro, si sono confrontati su ciò che Yassin gli aveva confessato e, stando a quanto affermato, il 21enne di Ponte San Giovanni, avrebbe detto più volte “l’ho bucato, chissà se l’ho ammazzato”. Gli inquirenti - coordinati dalla pm titolare del fascicolo, Gemma Miliani - oltre alle ricerche del telefono e del coltello, stanno procedendo su ogni fronte, primo fra tutti quello degli esiti della scientifica. Si attendono infatti per i prossimi giorni i risultati degli esami disposti sui pantaloni del 21enne in cella e sui tappetini dell’Audi A3 con cui è tornato a casa: è lì che secondo i suoi amici avrebbe appoggiato il coltello.

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