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Cronaca

Rilasciato l'ex imprenditore di San Giustino, Davide Pecorelli. Era in carcere in Albania da 4 mesi

È stato scarcerato mercoledì a seguito della sentenza emessa dalla Corte d'Appello di Tirana

Paolo Puletti

19 Settembre 2025, 08:39

Rilasciato l'ex imprenditore di San Giustino, Davide Pecorelli. Era in carcere in Albania da 4 mesi

Davide Pecorelli

L’ex imprenditore di San Giustino Davide Pecorelli, in carcere a Tirana da 4 mesi, è stato rilasciato mercoledì a seguito della sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Tirana accogliendo in pieno le tesi difensive da sempre sostenute dai legali difensori Andrea Castori e Massimo Brazzi, che da sempre hanno sostenuto sia in Italia prima che in Albania adesso di non essere colpevole del reato di truffa dal tribunale albanese. La condanna definitiva – dato che sono stati comunque riconosciuti i reati di incendio doloso e profanazione di tombe (prescritto l’attraversamento illegale di confine) – è risultata dunque essere pari a 8 mesi di reclusione. La Corte ha però sottolineato che, tenuto conto del periodo di detenzione già trascorso in Italia (ai domiciliari) ma soprattutto in Albania (che complessivamente supera appunto gli 8 mesi), la pena è da considerarsi scontata. Per questo ne ha ordinato l’immediata scarcerazione.

Come era noto Davide Pecorelli nel corso della sua detenzione aveva perso 12 chili di peso e lo scorso 26 agosto gli era stata diagnosticata un’Epatite C. La Corte Albanese ha accolto in pieno quanto da sempre sostenuto dai due difensori che non c’è mai stata truffa e quindi non essendoci stata la truffa non doveva esserci la relativa condanna per quel reato e quindi non doveva sussistere alcuna necessità di estradizione. Invece dopo la condanna a 4 anni di carcere da parte del tribunale di Scutari, il via libera all’estradizione era arrivato un anno fa da parte della Corte di Appello. Lo scorso marzo è poi arrivata la decisione definitiva, con la conferma da parte del ministro della Giustizia italiano Carlo Nordio. Oltre due mesi fa, grazie alla collaborazione tra Interpol albanese e italiana, la procedura di trasferimento oltre Adriatico di Davide Pecorelli si era conclusa con l’ingresso in carcere l’8 maggio scorso.

Giustizia è fatta e la sentenza emessa lo conferma“, afferma l’avvocato Andrea Castori appena avuta la notizia che assieme al collega Massimo Brazzi avevano da sempre sostenuto la tesi che “Pecorelli non aveva compiuto nessuna truffa e tanto più aggravata e quindi non doveva essere nemmeno accusato di quel reato, tanto meno essere condannato. Certamente come legali siamo soddisfatti perché le nostre tesi sono state accolte in pieno”. La storia racconta che “Nel gennaio 2021 Pecorelli – sommerso dai debiti – aveva finto la sua morte, incendiando un’auto a noleggio nei pressi di Puka (Albania). Nove mesi dopo (settembre 2021) fu ritrovato naufrago su un gommone al largo dell’isola di Montecristo, dove si era diretto per cercare il fantomatico tesoro”. La prima conversazione che ha fatto è stato con la moglie ed ha raccolto questa dichiarazione: “Il mio primo pensiero è di gioia per la mia famiglia e l’altro pensiero è verso chi mi ha condotto qua”.

Invece emozionati e contenti per la notizia che è arrivata nella loro casa di Lama è stato del padre Renato e del fratello Antonello: “Siamo commossi e contenti e non vediamo l’ora di riabbracciarlo”. Questa è invece la dichiarazione del Senatore Walter Verini che era stato chiamato in causa in suo aiuto dallo stesso Pecorelli che afferma “Accogliamo con favore questa notizia. Pecorelli ha certamente commesso degli errori, ma non è un criminale da mantenere in carcere, specialmente in condizioni precarie e pericolose per la sua salute, situazione che abbiamo cercato di affrontare. Questa sentenza rappresenta un sollievo per lui, per la sua famiglia e per la comunità in cui vive”.
Il sindaco di San Giustino Stefano Veschi appresa la notizia sottolinea “Il fatto che sia stato rimesso in libertà, che sia stato assolto dalle accuse più gravi che gli consentiranno di rientrare in Italia mi rincuorano perché così potrà rivedere e stare assieme ai suoi familiari che tanto stanno soffrendo”.

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