Cronaca
Immagine di The Twisted Tale of Amanda Knox. Foto Instagram @entertainmentweekly
Chi per la storia obiettivamente ricostruita in maniera parziale, chi perché si è visto tratteggiare in maniera molto più che cattiva, e pure chi, come l’ex sindaco Andrea Romizi, spera che Perugia non cada nuovamente nella bufera che dopo l’omicidio di Meredith l’aveva investita. Insomma, come annunciato, non c’è giorno senza polemiche legate alla serie tv di Amanda Knox. Romizi, nel suo profilo social, scrive: Perugia ha vissuto anni davvero bui.
Quando Meredith, giovane studentessa britannica in Erasmus nella nostra città perse tragicamente la vita, Perugia divenne per l’opinione pubblica il luogo della perdizione. Quella che fino ad allora godeva dell’aura di città universitaria, vivace e stimolante, nel tempo di una notte si ritrovò, suo malgrado, a essere per l’opinione pubblica una delle città più insicure.
Perugia cominciò a vivere anni di forte esposizione mediatica e la narrazione era sempre la stessa. L’impatto che questa vicenda ebbe sulla città fu enorme. La sofferenza che tutto ciò causò alla nostra comunità, a chi Perugia l’amava e la viveva quotidianamente, lo è stato ancora di più.
Ribaltare quella narrazione non è stato facile. Ricostruire pezzetto dopo pezzetto quella reputazione sgretolata ha richiesto ogni tipo di sforzo. L’impegno per riavvicinare cittadini e visitatori ai valori più profondi della nostra terra è stato costante. Ed è così che siamo riusciti a restituire a Perugia il volto che le apparteneva: non una città perfetta ma viva, aperta e sicura. In questi giorni, purtroppo - prosegue - il nome della nostra città è tornato alla ribalta delle cronache ancora per quei fatti, complice l’uscita di una docuserie, girata proprio tra le nostre vie, che riporta quegli eventi all’attenzione del grande pubblico. Vedere Perugia nuovamente sfondo di quel racconto così doloroso, cupo e distante anni luce dalla bellezza e dalla dignità che merita, mi è dispiaciuto, perché so quanto abbiamo lavorato negli anni per riabilitarla, per restituirle una credibilità, tutelandola in prima istanza proprio da coloro che chiedevano di sfruttarne l’immagine per raccontare quelle vicende così tristi e che ancora rappresentano una ferita aperta per la comunità.
Non si può cancellare il passato - si legge in chiusura - ma non deve essere trasformato in spettacolo a spese della nostra città e della memoria di Meredith, alla cui famiglia rivolgiamo sempre un pensiero di vicinanza e affetto. Perugia, però, non può ridursi a quel fatto di cronaca. Perugia è molto, molto di più”.
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