Cronaca
Il bambino all'arrivo in ospedale a Perugia
Si è svegliato e ha riacquistato, almeno parzialmente, l’uso degli arti della parte destra del corpo, la cui funzionalità era stata estremamente ridotta dal danno al cervello causato dai frammenti di granata che lo avevano colpito circa un mese fa nella striscia di Gaza. La svolta, che potrebbe portare il bimbo palestinese di otto anni a recuperare completamente le funzioni motorie compromesse dalla ferita alla testa, si è concretizzata ieri mattina in sala operatoria al Santa Maria della Misericordia quando il dottor Carlo Conti - direttore della Neurochirurgia di Perugia e Terni - insieme alla sua equipe, ha estratto, uno per uno, tutti i frammenti metallici dalla testa del piccolino, arrivato in Umbria la scorsa settimana e accolto a Ciampino dalla presidente della Regione, Stefania Proietti.
“L’intervento - spiega Conti - è tecnicamente riuscito, abbiamo estratto tutti i frammenti, bonificato l’infezione che purtroppo si era creata nel cervello e abbiamo richiuso l’osso del cranio. Il bambino è in terapia intensiva ed è sveglio, ha già in parte ripreso la mobilità degli arti. E’ verosimile che potrebbe riacquistarla totalmente, lo speriamo. Lo aspetta un percorso riabilitativo importante e anche la protesi alla gamba che gli è stata amputata”. Carlo Conti non nega l’emozione, “questo bambino è l’emblema delle atrocità della guerra. Non vedeva il papà da due anni, non ha la mamma, non è stato un intervento come un altro. Non mi era mai capitato di operare qualcuno con ferite causate da una granata, per di più un bambino. E’ stata un’emozione molto forte, non solo per me. In questi giorni nessuno si è risparmiato per questo piccolo paziente, e tutti sono rimasti profondamente coinvolti dalla sua storia”.
A dare notizia dell’avvenuto intervento ieri è stata la presidente della Regione, Stefania Proietti, che si è recata in ospedale dopo l’operazione. “La comunità umbra - dichiara la governatrice - è accanto a questo bambino e alla sua famiglia. Desidero ringraziare, uno per uno, i professionisti che si sono presi cura di lui in queste ore difficili: medici, infermieri, tecnici, anestesisti, radiologi e tutto il personale del Santa Maria della Misericordia. È un lavoro silenzioso e prezioso che racconta la migliore sanità pubblica. Un grazie sentito anche alla direzione regionale salute, al 118 – con il dottor Francesco Borgognoni – alla protezione civile regionale, ai volontari della Misericordia, alle mediatrici culturali, alla Caritas e alla Fondazione Chianelli per il sostegno logistico e umano garantito alla famiglia. La rete umbra ha risposto con professionalità e umanità. Il percorso di assistenza che abbiamo attivato – conclude la presidente - mette al centro la dignità della persona e i diritti dei bambini. A tutti coloro che stanno lavorando per la sua guarigione va la riconoscenza dell’istituzione regionale”.
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