CRONACA
L'uomo è stato portato nel carcere di Capanne
Fermato un uomo di origini afgane e classe 1980, ritenuto responsabile dello stupro avvenuto negli scorsi giorni in centro storico a Perugia. La polizia di Stato, nel tardo pomeriggio di domenica 3 agosto, ha eseguito il provvedimento - emesso dalla procura di Perugia - all'esito di complesse ed articolate indagini. L'uomo è ritenuto responsabile dei delitti di violenza sessuale aggravata, sequestro di persona e lesioni personali pluriaggravate in danno di una ragazza 21enne, di origini straniere.
Secondo quanto emerso dalle indagini, lo scorso 19 luglio, la ragazza sarebbe stata stata avvicinata con una scusa dal cittadino afgano che, dopo una breve conversazione in cui l'uomo si dimostrava particolarmente gentile ed affabile, le avrebbe raccontato - non in italiano (lingua non parlata dalla vittima) - che stava per aprire un nuovo ristorante, invitandola poi a visitare il cantiere "anche in prospettiva di un lavoro futuro che le avrebbe potuto offrire" si legge nella nota della procura.
La ragazza, tranquillizzata dai modi del suo interlocutore, "avrebbe accettato la proposta anche perché il posto indicato si trovava sulla stessa strada che avrebbe dovuto percorrere per andare a casa". Arrivati in un bar in disuso, ma con ancora alcuni tavoli e sedie, hanno iniziato a chiacchierare fino a quando la vittima avrebbe chiesto di potersi allontanare, per poi trovare chiusa la porta di ingresso a chiave e sarebbe stata da subito palpeggiata. Al tentativo di fuggire via, l'uomo l'avrebbe afferrata e sbattuta a terra, coprendole la bocca con le mani per impedirle di gridare, dopodiché l'avrebbe costretta ad avere più rapporti sessuali. La ragazza è riuscita a lasciare l'immobile solo la mattina, quando l'uomo si era addormentato. Nel corso della nottata, la 21enne sarebbe riuscita ad attivare la telecamera del suo cellulare e, quindi, ad effettuare alcune riprese e a registrare una fase dell'aggressione.
Dopo qualche giorno, ancora sotto shock per l'accaduto, la vittima ha deciso di denunciare il fatto alla Polizia di Stato. Dopo aver raccontato tutto alla Squadra Mobile, la vittima è andata all'ospedale di Perugia, dove le sono state diagnosticate lesioni personali guaribili in 30 giorni. Dopo aver sporto denuncia, la squadra mobile - coordinata dalla procura - ha avviato le indagini. Ha perquisito il locale dove si sarebbe consumata la violenza, ha effettuato vari pedinamenti e ascoltato dei testimoni per poi individuare l'indagato, poi riconosciuto dalla vittima.
La polizia scientifica ha proceduto ha effettuato i rilievi e repertato le tracce biologiche riferibili alla violenza sessuale denunciata. È poi stato disposto un accertamento del Dna, risultato coincidente con quello dell'indagato che era stato preliminarmente prelevato, senza che se ne accorgesse. Dopo l'emissione del provvedimento di fermo, il personale della squadra mobile ha rintracciato l'indagato e lo ha condotto nel carcere di Capanne, in attesa dell'udienza di convalida.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy