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Cronaca

Città di Castello, accoltella compagno di lavoro: 21enne accusato di tentato omicidio

Il fatto avvenuto mercoledì in viale Franchetti. Ieri, udienza di convalida dell’arresto

Paolo Puletti

26 Luglio 2025, 06:30

Ieri mattina dinanzi al giudice monocratico Emma Avella del tribunale Penale di Perugia ha avuto luogo l’udienza di convalida per l’accusa di tentato omicidio nei confronti del 21enne citernese protagonista mercoledì scorso dell’accoltellamento di un suo compagno di lavoro e di aver ferito anche un operatore della volante del commissariato di Città di Castello intervenuto sul posto in viale Franchetti, dove erano avvenuto i fatti. L’atto di accusa di tentato omicidio era stato richiesto dal pm titolare del fascicolo Massimo Casucci, ieri mattina rappresentato in aula dal pm onorario Stefania Vincentelli.

L’accusato, cittadino italiano a tutti gli effetti con genitori di origine slava, residente in Alta Valle del Tevere a Città di Castello nel 2004, mentre è oggi residente nel comune di Citerna, è difeso dall’avvocato tifernate Eugenio Zaganelli. In sede di udienza si sono rivissuti gli eventi accaduti mercoledì pomeriggio e l’imputato ha reso testimonianza dei fatti accaduti secondo la sua versione, scaturita da una reazione contro il collega più anziano visto che lo stava costringendo a qualunque tipo di vessazione su lavoro, secondo lui quasi “schiavizzandolo”. Una situazione da lui intollerabile e quindi la decisione di affrontarla non lontano dal luogo di lavoro e colpirlo con un coltello alle braccia e al costato tanto di procurargli ferite considerate gravi tanto da definire l’accusa di tentato omicidio, aggravate dal fatto che nella stessa circostanza ha ferito pure un agente della volante intervenuto per riportare la calma.

Quindi nel mentre si portavano i soccorsi il 21enne si allontanava e la polizia lo rintracciava nell’abitazione di genitori in una frazione di Citerna traendolo in fermo di polizia che il pm tramutava in accusa di tentato omicidio. Sottoposto a perquisizione personale, dell’abitazione e del mezzo a sua disposizione, la polizia lo trovava anche in possesso di tre coltelli di genere proibito, uno dei quali quello usato per ferire il compagno di lavoro, tre bombolette di spray urticante, tre bisturi, un tirapugni e due cacciavite. Il giudice quindi, confermando l’arresto, ha stabilito poi alcune misure cautelari alternative, come l’obbligo di dimora nella casa dei genitori dalle 20 alle 7, obbligo di firma giornaliera presso la caserma dei carabinieri di Citerna, divieto per i prossimi tre anni di recarsi nel comune di Sansepolcro visto che sussisteva uno specifico provvedimento già assunto dal tribunale di Arezzo.

Prossima mossa del difensore sarà quella di riunificare i tre capi di imputazione di tentato omicidio al collega di lavoro, lesioni aggravate all’agente di polizia e la resistenza a pubblico ufficiale di unirli e poi discutere in unico processo i tre capi di imputazione. Ad oggi il 21enne è libero e deve solo rispettare gli obblighi di legge già a lui comminati e applicati.

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