perugia
La sentenza del Riesame di ieri
Lascia il carcere il 24enne di Castiglione del Lago, arrestato il 26 maggio scorso dalla Digos della questura di Perugia in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip con l’accusa di autoaddestramento al terrorismo. I giudici del tribunale del Riesame hanno in parte accolto l’istanza avanzata dall’avvocato Franco Libori, che difende il ragazzo.
Hanno quindi rigettato la richiesta avanzata in via principale dal legale, che aveva sollecitato la remissione in libertà, e hanno optato per la detenzione domiciliare con il braccialetto elettronico. I giudici del collegio depositeranno le motivazioni nei prossimi 45 giorni. L’avvocato Libori annuncia immediatamente il ricorso in Cassazione: “E’ certamente meglio che saperlo in carcere, ma ci sono tutti i presupposti per dimostrare che materialmente non sussistono gli indizi di reato che gli viene contestato”. Secondo quanto emerso, il 24enne era stato arrestato perché ritenuto colpevole di avere avviato un percorso di autoaddestramento al terrorismo, subendo dapprima una profonda fascinazione, sfociata in adesione alla teoria suprematista e e xenofoba e poi anche dell’islamismo jihadista più sanguinoso.
Nei suoi computer, gli agenti della Digos di Perugia, diretti dal vice questore Giovanni Di Biase, avevano trovato centinaia di file contenenti manuali sulla fabbricazione di armi o di ordigni artigianali. Secondo gli inquirenti inoltre, il giovane avrebbe anche tentato di realizzarne una con polvere pirica e oggetti aggiunti per cercare di potenziare l’effetto in caso di esplosione. Il giovane, durante l’interrogatorio, aveva sostenuto che si era trattato di un petardo confezionato per capodanno con un amico e che, tutti quei documenti li aveva perché era un appassionato di storia militare.
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