Controlli
I carabinieri forestali durante uno dei sopralluoghi
Il titolare di una ditta boschiva è stato denunciato all’autorità giudiziaria per i reati di esecuzione esecuzione di opere senza permesso e modificazione dello stato dei luoghi nella proprietà pubblica. E’ quello che hanno riscontrati dal Comando carabinieri per la tutela forestale e i parchi nell’ambito della campagna controlli “Fiume sicuro” disposta a livello nazionale nei confronti una ditta che operava a Gualdo Tadino nella ripulitura dei fiumi. Sono 53 i controlli effettuati dai carabinieri forestali dell’Umbria e proprio durante i controlli svolti dai militari del nucleo, nei mesi di marzo e aprile, sono emerse irregolarità relative al taglio di alberi lungo i corsi d'acqua del territorio gualdese. I lavori, commissionati dal Comune per la manutenzione degli alvei demaniali, sono stati eseguiti da una ditta boschiva privata a seguito di appositi nulla-osta idraulici rilasciati dalla Regione Umbria, “provvedimenti necessari per l’esecuzione di opere nei torrenti pubblici” come sottolineano i carabinieri forestali.
Durante questi controlli gli uomini del nucleo di Gualdo Tadino hanno percorso a piedi le sponde di tutti i corpi idrici interessati dai lavori, controllando il rispetto delle prescrizioni impartite dalla Regione e le norme di polizia idraulico-fluviale.
Da questi controlli - spiegano gli stessi carabinieri forestali - emerso che la ditta esecutrice, nei pressi del torrente Rasina, nonostante le stringenti indicazioni ricevute sia dalla regione che dal comune committente, aveva eseguito il taglio di vegetazione su dei tratti di corsi d’acqua demaniali non compresi nei nulla-osta, e aveva realizzato dei movimenti terra non autorizzati sulle sponde. Per questi motivi, il titolare della ditta boschiva è stato denunciato all’autorità giudiziaria per i reati di esecuzione di opere senza permesso e modificazione dello stato dei luoghi nella proprietà pubblica.
Inoltre, dai controlli i carabinieri forestali hanno potuto evidenziare che erano state tagliate molte piante in più rispetto a quelle consentite dalle prescrizioni dei nulla-osta, tanto che la continuità della cortina di vegetazione ripariale risulta interrotta in più punti. Di questo aspetto i militari hanno informato la Regione Umbria, per le valutazioni di competenza circa la possibile revoca dei nulla-osta. Ma i carabinieri forestali hanno effettuato anche approfondimenti in merito alla commercializzazione del legname tagliato, ai sensi della specifica normativa europea e anche in questo caso sono emerse violazioni che sono in corso di contestazione nei confronti del titolare dell’attività boschiva.
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